Il mondo della politica si appresta ad affrontare il tema della riforma della legge elettorale: le proposte dei partiti.
Tagliato il numero dei parlamentari grazie alla vittoria del sì al Referendum, ora bisogna procedere con la riforma della legge elettorale fortemente voluta dal Partito democratico che ha posto la riforma come contrappeso proprio al taglio dei parlamentari.
Il problema è che la riforma della legge elettorale è decisamente più semplice a dirsi che a farsi. Anche perché in campo ci sono idee differenti se non addirittura contrastanti.
Come funziona il ‘Rosatellum’
Partiamo dalle base. Ad oggi la legge elettorale è un misto tra proporzionale e maggioritario. Di fatto il 37% viene assegnato con il maggioritario e il 61% con il proporzionale. Completa il quadro il 2% legato agli italiani all’estero. È il Rosatellum.
La differenza tra sistema maggioritario e proporzionale
La differenza tra proporzionale e maggioritario è abbastanza intuitiva, se andiamo a ridurre il concetto ai minimi termini. Con il sistema maggioritario chi prende più voti prende più seggi. Con il sistema proporzionale i seggi sono assegnati in proporzione appunto ai voti ottenuti.
Le proposte dei partiti sulla riforma della legge elettorale
Fatto un brevissimo e generalissimo punto della situazione sul presente, andiamo ad analizzare quelle che sono le proposte dei principali partiti per il futuro.
Il Pd
Il Partito democratico, come confermato anche da Nicola Zingaretti, chiede riforme. Le riforme dovrebbero andare a modificare la Costituzione, una mossa che andrebbe a creare le basi e il terreno per procedere poi con una riforma della legge elettorale che possa essere credibile. L’idea è quella di procedere con un sistema proporzionale con sbarramento al 5% che ad oggi metterebbe in difficoltà diverse forze politiche che siedono i Parlamento.
La proposta approvata da Pd e M5s (con Iv astenuta): il Brescellum
Al momento una bozza di accordo tra Pd e M5S è rappresentato dal cosiddetto Brescellum, scritto dal pentastellato Giuseppe Brescia, presidente della Commissione Affari Costituzionali.
La proposta ruota intorno al sistema proporzionale senza coalizioni e senza premio di maggioranza. Inoltre è prevista una soglia di sbarramento al 5%
La posizione di Italia Viva
Italia Viva non ha votato il Brescellum ma non ha neanche chiuso la porta alla proposta nata dagli alleati. L’intenzione sembra quella di temporeggiare. La richiesta è quella di superare il bicameralismo per arrivare alla formazione di una Camera unica eletta dai cittadini.
Il Centrodestra guarda al maggioritario
Il Centrodestra guarda invece al sistema maggioritario, considerato come il più coerente rispetto al voto degli elettori