Riforma delle licenze taxi in Italia: cambiamenti e reazioni

Riforma delle licenze taxi in Italia: cambiamenti e reazioni

Scopri i dettagli della nuova riforma sulle licenze taxi in Italia, le modifiche proposte e le reazioni dei sindaci e dei tassisti.

Con l’approvazione del Decreto Asset, la gestione delle licenze taxi in Italia sta per subire una trasformazione. La nuova normativa prevede l’assegnazione accelerata del 20% di licenze in più rispetto al passato. Queste licenze, denominate “licenze provvisorie”, possono essere rilasciate dai comuni in base alle esigenze locali, con una durata iniziale di 12 mesi, prorogabile di un ulteriore anno. Una novità rilevante è la possibilità per i tassisti esistenti di affittare queste licenze a terzi, inclusi amici o familiari, che potrebbero anche utilizzare la stessa auto del tassista titolare.

La reazione dei sindaci

Nonostante l’invito del ministro delle Imprese Adolfo Urso a sfruttare immediatamente le nuove norme, molti sindaci hanno espresso preoccupazione e disaccordo. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha evidenziato come il nuovo decreto potrebbe causare perdite economiche significative per i comuni. Con la vecchia procedura, l’80% dei proventi derivanti dall’acquisto delle licenze andava ai tassisti detentori delle licenze preesistenti e il restante 20% al Comune. Con la nuova riforma, tuttavia, l’intero importo va ai tassisti. Questo ha portato Gualtieri a considerare l’adozione della procedura tradizionale, che potrebbe risultare in un aumento di circa 1.500 licenze a Roma.

Sindacato dei taxi: sciopero in vista

Per l’11 ottobre 2023, i tassisti hanno proclamato uno sciopero in risposta al Decreto Asset. L’Usb Taxi ha descritto la nuova normativa come “inopportuna”, sottolineando l’assenza di dati concreti che giustifichino l’aumento delle licenze.

La riforma delle licenze taxi è sicuramente un passo avanti verso la modernizzazione del settore, ma è essenziale trovare un equilibrio tra le esigenze dei tassisti, dei comuni e dei cittadini. Solo il tempo dirà se le nuove norme porteranno ai benefici sperati o se saranno necessarie ulteriori modifiche.