Caccia alle risorse per la riforma fiscale: lo sconto agli agricoltori complica i piani

Caccia alle risorse per la riforma fiscale: lo sconto agli agricoltori complica i piani

Strategie e sfide del governo Meloni per la riforma fiscale e il sostegno agli agricoltori.

La decisione di reintrodurre lo sconto fiscale per gli agricoltori, finalizzata a placare le proteste, aggiunge circa 200 milioni di euro al carico finanziario già pesante che l’esecutivo deve affrontare. Ciò comporta diverse problematiche per il governo in merito alla riforma fiscale.

Questa mossa, infatti, sebbene di portata limitata, complica ulteriormente la situazione per Palazzo Chigi. In questo momento, il governo che si dibatte nella ricerca di fondi per mantenere gli impegni presi sul fronte fiscale, in un contesto di vincoli europei sempre più stringenti.

Sfida della riforma fiscale: verso una nuova legge di Bilancio

La riforma fiscale rappresenta una vera e propria scommessa per il governo, con l’obiettivo di non gravare gli agricoltori con ulteriori imposte, un’iniziativa che comporta un costo non indifferente per le casse statali.

I fondi necessari verranno reperiti dal fondo dedicato alla riforma fiscale, che dovrebbe garantire un’iniezione di circa quattro miliardi di euro. Tuttavia, queste risorse appaiono al momento insufficienti per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati.

Infatti, il governo Meloni ha promesso la conferma della riduzione dell’imposta sui redditi per tutti nel 2025, introdotta temporaneamente per quest’anno, e il mantenimento di una busta paga più corposa per i lavoratori dipendenti attraverso la proroga dello sgravio sui contributi, per un fabbisogno finanziario complessivo di quasi 14,5 miliardi di euro.

Ricerca di fondi e vincoli di bilancio

La volontà del governo di ridurre ulteriormente le imposte sui redditi medio-alti solleva la questione di dove trovare i fondi necessari. Alcune risorse potrebbero provenire da accordi preventivi per le partite IVA, ma l’entità effettiva di questi introiti rimane incerta.

La lotta all’evasione fiscale, che nel 2023 ha permesso di recuperare 24,7 miliardi di euro, offre una speranza, sebbene tali entrate rappresentino un’incognita e non possano essere contabilizzate con certezza nella manovra finanziaria. La possibilità di incassare una parte significativa dei crediti fiscali arretrati appare ancora più incerta.

Di fronte a queste difficoltà e ai vincoli imposti dalle nuove regole comunitarie sul deficit, il governo potrebbe trovarsi costretto a scegliere tra la riduzione della spesa pubblica o l’aumento delle tasse. La preparazione della prossima legge di Bilancio si annuncia quindi come un percorso ricco di ostacoli, in cui sarà fondamentale trovare un equilibrio tra le necessità economiche del paese e le promesse fatte ai cittadini.