Il CEO di Telegram Pavel Durov è stato rilasciato: ecco cosa accadrà ora

Il CEO di Telegram Pavel Durov è stato rilasciato: ecco cosa accadrà ora

Pavel Durov, CEO di Telegram, è stato rilasciato dalla magistratura francese dopo un arresto a Le Bourget.

Il 28 agosto, Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram, è stato rilasciato dalla detenzione in Francia. L’arresto, avvenuto quattro giorni fa all’aeroporto di Le Bourget, ha scatenato un acceso dibattito internazionale, portando l’intervendo di Macron e Musk. Durov, cittadino francese di origine russa, è accusato di presunti crimini gravi tra cui l’utilizzo della sua piattaforma per materiale pedopornografico e traffico di droga.

Pavel Durov: il rilascio e le conseguenze

Pavel Durov è stato arrestato in Francia come parte di un’inchiesta giudiziaria che ha sollevato accuse contro di lui per presunti reati gravi. Ma di quali reati stiamo parlando? Come detto al momento della notizia dell’arresto, tra le accuse figurano l’uso della piattaforma Telegram per traffico di droga, materiale pedopornografico, frode e favoreggiamento della criminalità organizzata. Secondo un comunicato dell’ufficio del procuratore di Parigi, un giudice ha deciso di porre fine alla detenzione di Durov, ma egli dovrà comparire in tribunale per una prima apparizione e una possibile incriminazione. Come riportato da RaiNews.it, ora dovrà affrontare una prima udienza in tribunale.

Le reazioni: da Elon Musk alla posizione francese

L’arresto di Pavel Durov ha suscitato indignazione in Russia, dove alcuni funzionari hanno denunciato l’operazione come una mossa politica e una dimostrazione di doppio standard da parte dell’Occidente sulla libertà di parola. Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiarito che l’arresto non ha motivazioni politiche, ma è parte di un’indagine indipendente. Macron ha sottolineato l’impegno della Francia per la libertà di espressione all’interno di un quadro giuridico. Anche Elon Musk si era esposto, grave attacco alla libertà di parola, un diritto fondamentale che deve essere tutelato a livello globale. Telegram, che ha quasi un miliardo di utenti, ha difeso la propria conformità alle leggi dell’Unione Europea, affermando che le accuse sono infondate.