In Abruzzo, nuovi tentativi di truffa telefonica sul canone Rai: falsi rimborsi per ottenere informazioni bancarie. Ecco cosa fare.
Negli ultimi giorni si sono moltiplicate in Abruzzo le segnalazioni di una truffa telefonica legata al falso rimborso del canone Rai. I truffatori, fingendosi dipendenti comunali, cercano di ingannare soprattutto gli anziani, chiedendo informazioni bancarie con il pretesto di un rimborso.
L’Osservatorio sulla legalità della Regione Abruzzo, come riportato da Sky News, ha lanciato un allarme per mettere in guardia i cittadini e ha avviato iniziative per contrastare il fenomeno. Ricorda, inoltre, solo in questi casi sei esente dal canone nel 2025.

Come avviene la truffa del rimborso canone Rai
Le truffe telefoniche sul rimborso del canone Rai seguono uno schema ben preciso e mirano principalmente a colpire gli anziani, considerati più vulnerabili a questo tipo di raggiro. I malintenzionati telefonano alle vittime spacciandosi per dipendenti comunali o incaricati di enti pubblici, comunicando la possibilità di ottenere un rimborso del canone Rai.
Durante la telefonata, i truffatori cercano di instaurare un clima di fiducia, utilizzando toni rassicuranti e fornendo informazioni apparentemente convincenti. L’obiettivo è indurre la vittima a comunicare le proprie coordinate bancarie o altri dati sensibili, come numeri di conto corrente o codici di accesso. Una volta ottenute queste informazioni, i truffatori possono sottrarre denaro dal conto.
Per affrontare questo problema, l’Osservatorio sulla legalità della Regione Abruzzo ha avviato una serie di iniziative in collaborazione con prefetture, forze dell’ordine, Comuni e Abruzzo Progetti. Inoltre, sono stati organizzati percorsi di formazione digitale in collaborazione con Abruzzo Progetti, per aiutare le persone a individuare possibili raggiri e a proteggere i propri dati personali.
Come evitare di cadere in “trappola”
Per proteggersi da queste truffe telefoniche è importante seguire alcune raccomandazioni fornite dall’Osservatorio sulla legalità. Può sembrare banale ricordarlo ma nessun ente pubblico chiederà mai dati personali, bancari o codici di accesso tramite telefono.
Inoltre, è importante non cedere alla pressione psicologica esercitata dai truffatori, che cercano di mettere fretta alla vittima per ottenere le informazioni rapidamente. Non bisogna mai effettuare bonifici o pagamenti su richiesta telefonica, né aprire link ricevuti tramite SMS o e-mail da contatti non verificati, poiché potrebbero contenere malware o indirizzare a siti truffaldini.
Se si ricevono telefonate sospette, è utile confrontarsi con un familiare o una persona di fiducia prima di intraprendere qualsiasi azione. In caso di dubbi, è consigliabile contattare direttamente il Comune o l’ente coinvolto per verificare la veridicità della comunicazione. In ogni caso, segnalare prontamente il tentativo di truffa alle forze dell’ordine è fondamentale per arginare il fenomeno e proteggere altre potenziali vittime.