Rimborso sui mutui a tasso variabile: a chi spetta

Rimborso sui mutui a tasso variabile: a chi spetta

Una sentenza a Trieste potrebbe determinare una svolta significativa per i detentori di mutui in Italia.

Al centro della questione vi sono i rimborsi per coloro che hanno sostenuto tassi variabili sui mutui abitativi tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008, un periodo durante il quale, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, gli interessi potrebbero non essere stati calcolati correttamente.

Tassi variabili sui mutui abitativi: chi ha diritto al rimborso

Il diritto al rimborso si configura sotto specifiche condizioni. Prima di tutto, è vitale comprendere che le sentenze della Cassazione creano un precedente ma hanno effetto solo sul caso specifico giudicato. Questo significa che, senza una mossa proattiva delle banche per estendere i rimborsi, i mutuatari interessati dovranno intraprendere azioni legali individualmente.

Inoltre, il diritto al rimborso si applica solo ai mutuatari che hanno ancora in corso il finanziamento. O sennò per coloro che hanno concluso il pagamento dell’ultima rata da meno di dieci anni. Questa finestra temporale offre una seconda possibilità a molti, ma richiede anche di agire tempestivamente per non perdere l’opportunità.

Come verrà calcolato il rimborso?

La sentenza imminente a Trieste dovrebbe fornire chiarimenti cruciali su come verranno calcolati questi rimborsi. Si dovrebbero seguire le indicazioni dell’articolo 117 comma 7 del Testo Unico bancario. Questo articolo stabilisce che, in caso di nullità del contratto, si applicheranno il tasso nominale minimo e quello massimo, rispettivamente per le operazioni attive e passive. Poi dei buoni ordinari del tesoro annuali o di altri titoli similari emessi nei 12 mesi precedenti alla conclusione del contratto o, se più vantaggiosi per il cliente, emessi nei 12 mesi antecedenti l’operazione.

L’importo del rimborso dipenderà da vari fattori, tra cui il tasso di ammortamento del mutuo, lo spread applicato sull’Euribor e il capitale residuo. La maggior parte dei mutuatari potrebbe aspettarsi cifre nell’ordine delle migliaia di euro, un potenziale sollievo significativo per le finanze personali.