Italia fanalino di coda per i rimpatri di stranieri non comunitari. Secondo Eurostat, gli ordini di espulsione sono stati 27 mila.
Nel 2018 l’Italia ha effettuato 5.615 rimpatri. A fornire il dato è Eurostat, secondo cui nell’anno passato i migranti irregolari allontanati dal Belpaese sono stati meno della Grecia. Dei 5.615 rimpatri, appena 435 sono stati volontari.
I dati dei rimpatri dell’Ue
Secondo l’ufficio statistico comunitario, lo scorso anno nell’Unione Europea ci sono stati 113.630 rimpatri, di cui più della metà volontari (57.545). Gli Stati che ne hanno effettuato il maggior numero sono la Spagna (11.730), la Francia (10.820) e la Grecia (7.760). I singoli dati per Germania, Cipro, Lituania, Olanda, Finlandia e Regno Unito non sono disponibili.
Italia, espulsioni in calo
Il numero di cittadini non europei a cui è stato ordinato di lasciare l’Italia è calato del 25,3% tra il 2017 e il 2018, passando da 36.240 a 27.070 unità. In termini assoluti, l’Italia è al sesto posto per ordini di espulsione dietro alla Francia (105.560), la Spagna (59.255), la Grecia (58.325), la Germania (52.930) e la Polonia (29.375). Complessivamente gli ordini di lasciare il territorio nell’Unione europea sono stati 478.155 nel 2018, con un calo del 7,4% rispetto all’anno precedente. Il calo più marcato è stato registrato nel Regno Unito (-60,9%). La Spagna ha invece registrato un aumento del 116,7% con 59.255 ordini di lasciare il territorio nel 2018 contro i 27.340 del 2017.
E’ vera emergenza?
I dati di Eurostat, dunque, rappresentano un quadro che smorza notevolmente il “problema” immigrazione. Complessivamente, nei 28 Stati membri dell’Ue lo scorso anno 602 mila persone sono state individuate dalle forze dell’ordine in situazione di presenza illegale, con un calo del 2,8% rispetto al 2017 e del 72,1% rispetto al 2015 quando è stata registrata la cifra record. E l’Italia risulta solo sesta nella classifica dei Paesi che scoprono sul proprio territorio persone entrate in maniera irregolare.