Rinnovo Donnarumma, investimento da oltre 40 mln: e potrebbero non bastare

Rinnovo Donnarumma, investimento da oltre 40 mln: e potrebbero non bastare

Raiola non vuole parlare solo di soldi, ma anche di progetti. E il Milan, al momento, non può dare garanzie all’agente di Donnarumma

Il Milan ha una assoluta priorità. Non si tratta del closing né della terza caparra da 100 milioni di euro che i cinesi di Sino Europe Sports dovrebbero versare nei prossimi giorni nelle casse di Fininvest. È piuttosto una questione tecnica. Certo, anche economica, ma perlopiù tecnica. Siamo ormai al venti marzo ed è quasi trascorso un mese dal 18esimo compleanno di Gianluici Donnarumma (il venticinque febbraio scorso). Il rinnovo del giovane portiere, però, è ancora in standby.

Rinnovo Donnarumma

Dicevamo: assoluta priorità. Il Milan, che sia cinese o ancora italianissimo (quindi con Silvio Berlusconi e Adriano Galliani ancora al comando), dovrà confrontarsi al più presto con Mino Raiola per fare chiarezza sul futuro di Gigio. Bisogna prolungare il contratto di Donnarumma, costi quel che costi. Si tratta, secondo quanto riportato dal noto giornalista Carlo Pellegatti a Premium Sport, di un investimento che va dai 35 ai 45 milioni di euro lordi per i prossimi cinque anni. E potrebbero non bastare. Perché Raiola, dichiarazioni alla mano, non chiede dolo soldi, ma anche rassicurazioni sui progetti del club di via Aldo Rossi. E qui le cose, manco a dirlo, si complicano.

Raiola Donnarumma

La trattativa con SES, infatti, è ancora in alto mare, nonostante gli spifferi e le sviolinate di rito. La terza caparra non è ancora arrivata, di conseguenza non è stata ufficializzata la data del nuovo closing (sette aprile?). Insomma, il quadro è questo ed è tutt’altro che piacevole. Donnarumma non ha dubbi, vuole il Milan e lo vuole fortemente (“Spero di restare perché sono milanista”), ma bisogna fare i conti con la realtà dei fatti. O meglio, con l’esigente procuratore di Gigio (“Per il rinnovo ci penserà lui”, ha precisato il portierone rossonero). E per Raiola, si sa, non è una questione di cuore, ma di affari.

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