Arriva la denuncia da parte del candidato per la Camera in America settentrionale.
Non si tratta di un complotto ma di una denuncia-querela alla Procura di Roma presentata da Andrea di Giuseppe, capolista per il centrodestra per la Camera in America settentrionale e centrale. Il candidato ha denunciato il rischio di brogli nel voto degli italiani all’estero perché ci sono “decine di migliaia di persone che risultano presenti nelle liste elettorali della ripartizione America settentrionale e centrale benché decedute” ed è “altamente probabile che, in loro nome, vi siano dei terzi che esercitano il diritto di voto”.
I sei milioni di italiani residenti all’estero possono già votare per la circoscrizione Estero. Il voto dovrà arrivare in Italia entro il 22 settembre, tre giorni prima del voto in Italia. Secondo il candidato che ha denunciato il broglio, il voto degli italiani all’estero “ha una fragilità intrinseca, atteso che non garantisce che il voto sia esercitato effettivamente dall’elettore e non già dalla persona che materialmente recepisce la busta”. Ma nello specifico denuncia la “non attendibilità” della lista America settentrionale e centrale perché il 28% della popolazione residente in quella zona appartiene ad una fascia d’età oltre i 70 anni. Ma i dati Istat mostrano un’altra realtà. Il dato quindi non sarebbe veritiero.
La denuncia del candidato nella sezione estero
Secondo l’analisi del candidato Di Giuseppe i dati rendono ipotizzabile “che vi siano decine di migliaia di persone che risultano presenti nelle liste degli liste elettorali della ripartizione America settentrionale e centrale benché decedute, e che, quindi, sia altamente probabile che, in loro nome, vi siano dei terzi che esercitano il diritto di voto”. L’esposto chiede che l’Autorità giudiziaria si accerti per assicurare che il voto sia valido.
Il voto per corrispondenza per gli italiani residenti all’estero è disciplinato dalla Costituzione e vale sia per le elezioni che per i referendum. Non possono votare per corrispondenza gli italiani residenti in Stati che non garantiscono il voto in condizioni di segretezza eguaglianza e libertà.