Ieri è scattato l’embargo dei prodotti petroliferi raffinati russi e questo potrebbe portare ad un aumento dei prezzi.
Il dicembre scorso l’Unione europea aveva imposto l’embargo al petrolio russo. Ieri è scattato anche l’embargo ai prodotti raffinati provenienti dalla Russia. Tra questi c’è anche il diesel e quindi è da mettere in conto la volatilità sui prezzi. Secondo gli esperti però non è una reazione certa e immediata perché sul petrolio l’Italia è meno esposta sul gasolio. Un eventuale dei prezzi potrebbe verificarsi ma non subito grazie alle scorte delle ultime settimane.
I flussi di gasolio hanno raggiunto i massimi grazie alle scorte da Medio Oriente e Asia fatti in tempo ma l’aumento potrebbe arrivare. Qui potrebbe entrare in gioco l’accisa mobile, istituita dal governo Prodi, paventata dalla premier Meloni in caso di ulteriori rialzi. Assoutenti ha già segnalato l’aumento di prezzi su alcune tratte autostradali che è tornato a superare i 2,5 euro al litro e lancia l’allarme su altre speculazioni.
Quando potrebbe arrivare l’aumento del diesel
Secondo Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, è probabile che la dinamica del gasolio segua il greggio ma grazie alle scorte fatte nei mesi scorsi e grazie al price cap il mercato dovrebbe mantenere la sua stabilità. Ma probabili aumenti sul diesel arriveranno in autunno. Anche perché la sostituzione dei flussi di diesel dalla Russia con il Medio Oriente e Usa comporta un viaggio più lungo e più caro quindi potrebbero esserci dei movimenti in rialzo.
Al momento però non ci sono rischi di aumenti perché la rete di approvvigionamenti è al sicuro anche se si temono nuove speculazioni. Nel caso, appunto, sarà utile l’accisa mobile. Le sanzioni Ue ai prodotti russi stanno portando le conseguenze ai paesi dell’Unione.
