Dopo essere stati soccorsi, su numerosi migranti è stata riscontrata la presenza di segni di tortura: in 261 sono giunti a Bari.
L’8 dicembre, durante la notte, nell’isola di Lampedusa in Sicilia sono sbarcati 33 migranti di origine egiziana. Sono giunti al porto commerciale trasportati dalla motonave della ong tedesca Louise Michel. Secondo quanto appreso, il natante ha ricevuto l’autorizzazione all’attracco.
Altri 261 migranti a bordo della nave arrivata a Bari sono invece stati soccorsi in mare nei giorni scorsi. Dopo aver ricevuto le cure di primo soccorso, è emersa la presenza di segni di tortura su numerosi passeggeri.
L’allarme di Sos Humanity
Secondo quanto appreso a bordo non ci sarebbero malati o feriti gravi, ma comunque un gran numero di persone che necessita di cure mediche. La notizia è giunta attraverso l’Ansa, in seguito ad una comunicazione di Sos Humanity 1, che ha specificato che a bordo della nave ci sono 40 donne, 28 adulte e 12 minorenni.
Tra i migranti in totale ci sono 93 minorenni. 67 di loro risultano non accompagnati, mentre altri 23 sono bambini sotto i 14 anni e tre neonati. Altre tre donne a bordo della nave sono in gravidanza. I migranti giunti nel porto di Bari provengono prevalentemente dal Camerun, dalla Costa d’Avorio, da Egitto e Siria.
Nel frattempo le condizioni a Lampedusa sono difficili, in quanto l’hotspot risulta pieno. All’interno della struttura di contrada Imbriacola i migranti accolti ammontano a 1.068 nonostante la capienza sia di 350 posti. Sul problema migranti è intervenuta la premier che ha ribadito durante un’intervista con il giornale ‘La Repubblica’: “Il problema è semplice. L’Europa, come andiamo dicendo da tempo, deve farsi carico del problema perché l’Italia non può più accettare che la selezione la facciano gli scafisti“.
Poi ha fatto riferimento agli attriti con la Francia: “A Macron, col quale ci siamo scambiati dei messaggi dopo la tragedia di Ischia, l’ho anche detto. I 38 migranti accolti Oltralpe non risolvono il problema. Del resto, loro, come i tedeschi e altri, possono davvero decidere alla frontiera chi ha requisiti e chi no all’ingresso, chi può essere utile come manodopera per le aziende e chi no. Da noi, ripeto, la selezione via mare la fanno i trafficanti che gestiscono i barconi. Non è più accettabile. Bisogna fermare questo mercato. L’Italia non può essere il solo Paese costretto a pagare il costo delle ondate di migrazione dall’Africa”.