Addio agli stipendi faraonici e dirigenti licenziabili: la Lega vuole ridisegnare la RAI

Addio agli stipendi faraonici e dirigenti licenziabili: la Lega vuole ridisegnare la RAI

La Lega si prepara a ridisegnare la RAI: tagli agli stipendi faraonici e licenziabilità dei dirigenti. Risoluzione verso il Parlamento.

Prosegue l’impegno della Lega per provare a ristrutturare la RAI, con la televisione di Stato che, secondo il Carroccio, presenta diverse criticità da risolvere.

Uno dei nodi principali, come sottolineato in diverse occasioni da Matteo Salvini, che ha fatto di Fabio Fazio il simbolo della RAI da cambiare, è legato ad alcuni stipendi definiti faraonici o comunque fuori mercato e fuori budget.

Fabio Fazio

La Lega prepara una risoluzione sulla RAI: tagli agli stipendi faraonici e licenziabilità dei dirigenti

La Lega presenterà in Parlamento una risoluzione che propone di combattere gli stipendi eccessivamente alti e di introdurre la licenziabilità dei dirigenti della televisione di Stato.

Fonte foto: https://www.facebook.com/Cameradeideputati

Capitanio (Lega): il punto di partenza è il ritocco a compensi faraonici che non hanno eguali nel pianeta, come quelli dispensati a Fazio

La proposta del Carroccio è stata presentata da Massimiliano Capitanio, segretario della Commissione di Vigilanza Rai in quota Lega

“Il fatto che la Lega e il M5s vogliano cambiare la Rai lo abbiamo dimostrato col sostegno pur critico al piano industriale di Salini, quindi non vogliamo solo una riforma strutturale ma anche funzionale. In questo obiettivo rientrano il taglio degli sprechi e una migliore gestione manageriale.

Sul taglio degli sprechi il punto di partenza è il ritocco a compensi faraonici che non hanno eguali nel pianeta, come quelli dispensati a Fazio che, non a caso, si è tutelato con un contratto blindatissimo e unico nel suo genere. Sul fonte manageriale riteniamo che la Rai abbia il diritto di scegliersi i dirigenti migliori ma anche che, in linea con tutte le aziende private, debba avere anche la possibilità di licenziarli quando non raggiungono gli obiettivi o non sono più funzionali alle strategie”.