Case green: incentivi del governo per le ristrutturazioni
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Direttore: Alessandro Plateroti

Case green: incentivi del governo per le ristrutturazioni

pannelli fotovoltaici

La direttiva europea sulle case green prevede obbligo di ristrutturazione per molte famiglie italiane. Il governo pensa ad incentivi.

La maggioranza, soprattutto Fratelli d’Italia, si era opposta alla nuova direttiva europea sulle case green perché questo implica ristrutturazioni per circa il 74% delle case italiane. I lavori di adeguamento sono necessari al risparmio energetico e per contrastare l’inquinamento. Si parla però di miliardi che i cittadini dovrebbero cacciare di tasca propria. Secondo il ministro per gli Affari europei Fitto, questi soldi dovrebbero arrivare da Bruxelles.

“L’onere finanziario potrà e, secondo noi dovrà, essere mitigato da un quadro di incentivi predisposto dagli stati membri con sostegno comunitario” ha detto il ministro ad un’interrogazione parlamentare alla Camera in cui Fitto impegna il governo ad emanare sostegni economici per i proprietari di casa italiani che dovranno adeguarsi alle norme Ue. A Bruxelles vi è già una proposta per utilizzare i fondi esistenti per stanziarli a questo scopo.

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Pannelli fotovoltaici per la casa
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Fitto promette incentivi per effettuare le ristrutturazioni

Resta da capire però di quanti incentivi si tratta perché per i lavori in questione c’è bisogno di adeguamenti abbastanza costosi. Tra rinnovamento di riscaldamenti, cappotto termico e pannelli solari si tratta di una grossa spesa. Fitto ha assicurato che il governo prenderà «tutte le iniziative necessarie affinché il testo finale» contenga «delle previsioni che siano compatibili con la peculiarità del patrimonio edilizio italiano, e che consentano una sua graduale riqualificazione contribuendo ad incrementarne il valore». Inoltre, il costo di queste ristrutturazioni «dovrà essere mitigato da un quadro di incentivi» predisposto «dagli Stati con il sostegno dell’Ue».

Dove non arriverà l’Ue sembra che sia disposto ad intervenire il governo. Ma non è solo l’Italia a dare battaglia a Bruxelles su questa direttiva, che infatti è rimasta bloccata per un anno. Il primo voto è atteso in commissione industria dell’Europarlamento il 9 febbraio poi partiranno le trattative con gli stati membri per arrivare all’approvazione definitiva.

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ultimo aggiornamento: 19 Gennaio 2023 10:03

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