“In Ucraina sono stati commessi crimini di guerra”. A sancirlo, gli investigatori dell’Onu dopo aver visitato “ventisette città”.
Alla visita degli insediamenti, sono seguite anche interviste su più di 150 vittime e testimoni. Le indagini, focalizzatesi tra la fine di febbraio e marzo 2022, hanno riguardato le regioni di Kiev, Chernihiv, Charkiv e Sumy e in particolare l’ispezione di “siti di distruzione, tombe, luoghi di detenzione e torture, nonché i resti di armi”.
Dopo aver consultato rapporti e incontrato le autorità governative, internazionali e la società civile, il presidente della Commissione di inchiesta delle Nazioni Unite, Erik Mose, è convinto “In Ucraina sono stati commessi crimini di guerra”.
La prova
Quali sono le prove a sostegno di un tale affermazione? L’utilizzo di armi esplosive con effetti ad ampio raggio in aree popolate, ha provocato danni e perdite immani per i civili ucraini. “Abbiamo osservato i danni che le armi esplosive hanno causato agli edifici residenziali e alle infrastrutture, comprese scuole e ospedali”.
L’esempio più palese riguarda la città di Charkiv, dove i missili hanno distrutto intere aree cittadine. Gli attacchi su cui la Commissione ha indagato sono stati eseguiti “senza distinguere tra civili e combattenti” e sono stati effettuati “con munizioni a grappolo o sistemi missilistici multi-lancio e attacchi aerei”. Un’altra prova riguarda i maltrattamenti e le torture subite dagli ucraini durante “la detenzione illegale”.
Alcuni vittime hanno riferito alla Commissione che dopo esser state fermate dalle forze militari russe in Ucraina, sono state trasferite in Russia e trattenute per settimane nelle carceri. La Commissione dell’Onu ha scoperto che alcuni soldati russi hanno perpetrato “violenza sessuale e di genere” nei confronti dei civili. “Nei casi in cui abbiamo indagato, l’età delle vittime di violenza sessuale e di genere variava dai quattro agli 82 anni”.