La ritirata degli ucraini: il Lugansk è dei russi

La ritirata degli ucraini: il Lugansk è dei russi

La ritirata delle truppe ucraina a Lysychansk decreta la caduta del Lugansk in mano ai russi.

L’ultima grande città della regione è stata presa dalle truppe dell’Armata rossa. Putin è sempre più vicino dal raggiungere il suo obiettivo di conquistare il Donbass. A dichiarare la sconfitta nel Lugansk lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky che dichiara che la Russia ha preso il ”pieno controllo” di Lysychansk. Ma promette: “Torneremo grazie alle nostre tattiche, grazie all’aumento della fornitura di armi moderne”.

Le truppe della resistenza ucraina sono state costrette a ritirarsi dalla città per salvarsi. I russi stavano per circondarli in una mossa a tenaglia quindi hanno preferito la ritirata prima che fosse troppo tardi. Il Lugansk è completamente nelle mani russe. Ora il territorio occupato dai russi è del 19,2%, un’occupazione che ha impiegato oltre i 2 mesi di combattimento e un enorme numero di vittime. Ora è che è caduta l’altra delle città gemelle Lysychansk dopo Severodonetsk, la conquista della regione orientale è sempre più probabile per il Cremlino.

soldato russo kalashnikov

Gli ucraini hanno preferito la ritirata

Secondo quanto riferito dal governatore l’assedio della città di Lysychansk è stato ancora più devastante di quello avvenuto a Severodonetsk e ha distrutto quasi completamente la città. L’esercito ucraino è in attesa delle nuove armi e rinforzi dall’occidente per difendere il paese. Ma l’attacco russo non è finito perché ora verrà presa ancor più d’assedio la regione di Donetsk.

Un combattente rivela il motivo della ritirata: “I russi non sarebbero comunque riusciti a prenderci. Eravamo trincerati molto bene. Ci siamo ritirati per non restare imbottigliati. I russi avevano attraversato il fiume a nord e mandavano le forze speciali in città. Avrebbero potuto prenderci alle spalle in qualsiasi momento». E racconta com’è andata: «Siamo scappati di notte, senza luci, a piccoli gruppi e in silenzio radio. Il comandante è sempre stato con noi, poi è tornato indietro a prendere gli altri. Nel nostro Battaglione non ci sono stati incidenti. Tutti salvi».