Rivolta candidati M5s per le Regionali, si spacca la maggioranza?
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Direttore: Alessandro Plateroti

Regionali, la rivolta dei candidati M5s. Crimi: “No a interferenze”

Camera dei Deputati Parlamento

La rivolta dei candidati M5s in vista delle Regionali. Crimi: “Gli accordi sono un valore aggiunto. No a interferenze”.

ROMA – La rivolta dei candidati M5s in vista delle Regionali. Il pressing del premier Conte e del Partito Democratico non sembra essere condiviso da molti esponenti pentastellati con la pugliese Antonella Laricchia che sui social ribadisce la sua intenzione di correre da sola: “Non piego la testa – ha scritto su Facebook piuttosto tagliatemela. Più importante dei miei vantaggi personali o di Giuseppe Conte, ci sono gli interessi dei pugliesi“.

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Un pensiero condiviso anche dal marchigiano Mercorelli: “Non ci sono pressioni del Movimento, è solo una manovra mediatica del Pd. Nessuna intesa con i dem, l’appello del premier Conte è arrivato fuori tempo massimo“. E Crimi precisa: “Bisogna valutare le singole situazioni, no a interferenze“.

La posizione del Pd

Dal Nazareno spingono per un accordo con il M5s. “L’obiettivo di Salvini e Meloi è solo quello di dare una botta al Governo – ha sottolineato il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, citato da La Repubblica chi vuole sostenere il governo Conte ha solo la strada dell’unità“.

E il segretario della Puglia ha aggiunto: “Pensare che il voto regionale non abbia alcun riverbero sul governo nazionale credo che sia un atteggiamento responsabile“. Ipotesi voto disgiunto per Francesco Boccia: “Mi aspetto una risposta dal M5s. In caso contrario faremo richiesta di poter votare in modo disgiunto. Se non si sceglie il Centrosinistra, vince la destra“.

Francesco Boccia
Roma 09/09/2019 – Camera dei Deputati voto di fiducia al nuovo Governo / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Francesco Boccia

L’attacco di Giorgia Meloni

Dure le parole di Giorgia Meloni che è ritornata ad attaccare il premier Conte: “Avevano spergiurato che la proroga dello stato di emergenza era solo una formalità. Poi con un semplice atto amministrativo chiudono i locali e introducono nuove limitazioni alle libertà costituzionali. Creano i presupposti per far saltare le elezioni regionali del 20 settembre se i sondaggi dovessero essere sfavorevoli all’accozzaglia Pd e M5s. Niente scherzi da regime autoritario, caro Conte“.

Avevano spergiurato che la proroga dello stato di emergenza era solo una formalità “tecnica”, poi, grazie a quella…

Pubblicato da Giorgia Meloni su Mercoledì 19 agosto 2020

Scarica QUI il Decreto Agosto.

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ultimo aggiornamento: 3 Settembre 2020 17:30

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