Nuova speranza nella lotta contro il tumore al pancreas: in arrivo nuovi farmaci.
La ricerca sul tumore al pancreas ha compiuto un passo significativo grazie alla scoperta di un meccanismo chiave che contribuisce alla resistenza del tumore alle terapie. Pubblicato sulla rivista “Cell Reports Medicine”, lo studio, guidato dal professor Claudio Sette getta luce su come il tumore del pancreas riesca a sfuggire ai trattamenti chemioterapici.
Un passo avanti nella cura del tumore al pancreas
“Abbiamo scoperto un meccanismo basato sulla regolazione degli RNA messaggeri che contribuisce alla resistenza alla chemioterapia,” ha spiegato il professor Sette. Questa scoperta apre la strada allo sviluppo di nuovi trattamenti antitumorali, sfruttando farmaci ad RNA già esistenti per altre condizioni mediche, adattandoli per combattere specificamente questa forma di cancro.
Il tumore del pancreas, che colpisce circa 500.000 persone all’anno in tutto il mondo, è noto per la sua bassa sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi, inferiore al 10%. Solo una minoranza di pazienti ha la possibilità di essere operata, rendendo cruciale la ricerca di nuovi approcci terapeutici.
Le nuove possibilità di cura
Lo studio ha rivelato che la resistenza del tumore è legata a una specifica regolazione dello “splicing alternativo“, un processo attraverso il quale dallo stesso gene possono derivare proteine diverse in base alla combinazione di esoni selezionati. Questo meccanismo, alterato nei tumori pancreatici, porta alla produzione di proteine che promuovono la resistenza alla chemioterapia.
In particolare, è stato identificato un regolatore dello splicing, denominato “Quaking“, espressamente presente nei tumori pancreatici più aggressivi. “La sua azione promuove la sintesi delle proteine che innescano la chemioresistenza,” sottolinea il professor Sette. Questa scoperta non solo migliora la comprensione del cancro al pancreas ma apre anche a nuove possibilità terapeutiche, sfruttando farmaci regolatori dello splicing già esistenti.
La ricerca, finanziata dall’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, rappresenta una speranza per i pazienti affetti da questo tipo di tumore, generalmente refrattario alle terapie convenzionali.