L'Arabia Saudita riscrive la storia del
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Direttore: Alessandro Plateroti

Rivoluzione nel mondo del calcio

Dubai

L’Arabia Saudita riscrive la storia per diventare una superpotenza entro il prossimo quinquennio.

L’Arabia Saudita sta cambiando in modo discreto, ma decisivo, l’orizzonte del calcio globale. “Entro cinque anni, il campionato saudita sarà uno dei più influenti a livello mondiale” – un’affermazione ardita che ha sollevato incredulità quando Cristiano Ronaldo ha deciso di abbandonare l’Europa per intraprendere un viaggio senza ritorno verso Riyad. La tentazione? Un contratto di due anni e mezzo con l’Al-Nassr per un incredibile importo di 200 milioni di euro annui. Questa decisione, che all’epoca sembrava una pazzia, ha in realtà segnato l’alba di un’epoca d’oro per il calcio saudita. A distanza di un anno, diverse stelle del calcio mondiale, tra cui Benzema, Koulibaly, Kanté e Brozovic, hanno seguito le orme di Ronaldo, trasformando la Saudi Pro League in un’attrazione irresistibile per i giocatori di tutto il mondo.

Il piano di sviluppo – Ma non è solo questione di denaro.

Dietro alla trasformazione del calcio saudita c’è una strategia ben ponderata, basata sulla ricerca, l’attuazione meticolosa, l’attenzione per i dettagli e l’ambizione di reinventare la storia del calcio. Il progetto prevede di acquisire circa 300 giocatori di livello internazionale nel corso di tre anni. Un’operazione possibile grazie all’esperienza di dirigenti esperti e al sostegno finanziario del governo saudita. Il Fondo d’investimento pubblico (PIF) gioca un ruolo fondamentale in questo processo, essendo il proprietario di quattro delle squadre più importanti del campionato: Al-Nassr, Al-Hilal, Al-Ittihad e Al-Ahli. L’obiettivo è attrarre campioni in queste squadre per invogliare gli investitori privati a comprarle, consentendo al PIF di spostare la sua attenzione su altre squadre. L’obiettivo finale è quello di passare da 18 club di proprietà statale a 18 club di proprietà privata.

Perché non sarà un secondo caso Cina

Ricordate la Superlega che alcuni club europei di primo piano volevano istituire? Ebbene, l’Arabia Saudita sta realizzando quel sogno. Entro pochi anni, il paese si prefigge di diventare una delle principali potenze calcistiche a livello mondiale. Non stiamo parlando solo di giocatori a fine carriera in cerca di un ultimo contratto redditizio: Milinkovic Savic si è unito all’Al-Hilal a 28 anni; Jota, nato nel ’99, ha aderito al progetto Al-Ittihad a soli 24 anni, unendosi a Benzema e Kanté. Ruben Neves ha lasciato la Premier League a 26 anni per firmare con l’Al-Hilal. Si ha la sensazione che l’Arabia Saudita stia costruendo qualcosa di più duraturo rispetto al tentativo fatto dalla Cina qualche anno fa, e senza le restrizioni finanziarie imposte dalla Major League Soccer. Oltre a ingaggiare top player, il progetto prevede anche lo sviluppo di infrastrutture di qualità per promuovere la crescita di talenti locali. Se le previsioni di Ronaldo si avvereranno, entro cinque anni l’Arabia Saudita diventerà uno dei pilastri del calcio mondiale.

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ultimo aggiornamento: 27 Luglio 2023 11:58

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