Le pensioni italiane affrontano cambiamenti: introdotti addizionali comunali e aggiustamenti legati all’inflazione.
Le pensioni in Italia stanno per subire importanti variazioni a partire dal mese di marzo, influenzate dall’aumento dell’addizionale comunale e da un’attesa rivalutazione dovuta all’inflazione.
I pensionati dovranno prepararsi a ricevere cedolini modificati, con un impatto diretto sui loro assegni mensili. Questi aggiornamenti rispondono a necessità fiscali e di adeguamento al costo della vita, che vedono coinvolti sia il sistema tributario locale sia le dinamiche economiche nazionali.
Cambiamenti nell’addizionale comunale
A partire da marzo 2024, i pensionati noteranno un calo nei loro assegni a causa dell’incremento dell’addizionale comunale IRPEF, che sarà applicata in acconto sugli importi dovuti.
Questa modifica segue le direttive delle regioni e dei comuni italiani che hanno aggiornato le proprie aliquote, con particolare riferimento a Napoli e Palermo, dove si registrano aumenti significativi.
A Napoli, ad esempio, l’aliquota passa dallo 0,9% all’1%, con incrementi che variano in base all’importo della pensione, mentre a Palermo si prevede un aumento progressivo fino al 2031.
Rivalutazione delle pensioni e conguaglio
Nonostante il decremento causato dalle addizionali, le pensioni hanno beneficiato di un incremento del 5,4%, grazie alla rivalutazione annuale legata al tasso di inflazione, che per il 2023 si è attestato al 5,7%.
Questo aumento è pensato per mantenere il potere d’acquisto dei pensionati in linea con l’inflazione. Inoltre, ad aprile, verranno applicate nuove aliquote IRPEF, con un ulteriore conguaglio dello 0,3% mensile, che porterà a un adeguamento complessivo a fine anno, garantendo ai pensionati la corretta rivalutazione dei loro assegni.
Gli incrementi previsti non corrispondono a un beneficio netto uguale per tutti, dato che il prelievo fiscale e le nuove aliquote IRPEF influenzano l’ammontare effettivo. Tuttavia, l’introduzione di un modulo di riforma dell’IRPEF nel 2024 mira a ridurre l’impatto fiscale, offrendo un lieve sollievo.
I pensionati, in particolare, beneficeranno di un bonus nel mese di aprile, grazie al conguaglio delle nuove aliquote applicate retroattivamente da gennaio, con un vantaggio economico che potrebbe superare i 60 euro.