Il generale Roberto Vannacci attacca l’ex premier Mario Draghi in un discorso al Parlamento europeo: cosa ha detto?
Dall’intervista in cui ha dato consigli a Giorgia Meloni sulla gestione dei migranti fino alla stoccata a Mario Draghi in Parlamento europeo, il generale Roberto Vannacci si distingue per il suo solito piglio diretto. Senza esitazioni, dice sempre ciò che pensa, e anche a Strasburgo non ha fatto eccezione, criticando apertamente le scelte dell’ex premier italiano.
Vannacci e il rischio di un strategia fallimentare
Uno dei temi sollevati da Roberto Vannacci, come riportato da Radioradio.it, riguarda anche la crescente spesa militare proposta in Europa. L’ipotesi di aumentare il budget della difesa dal 2% al 5% del PIL di ogni Stato membro potrebbe – secondo il generale – aggravare ulteriormente la situazione economica.
“Un crescente costo dell’energia e delle materie prime, ci ridurrà (…) a non avere né burro né cannoni“, ha affermato l’europarlamentare. Secondo Vannacci, la priorità dovrebbe essere abbassare i costi dell’energia e delle materie prime. “Se vogliamo avere entrambi, il burro e i cannoni, dobbiamo far scendere il costo dell’energia e delle materie prime, che sarebbe l’unico provvedimento che rilancerebbe tutta l’economia nella zona europea“, ha sostenuto con forza.
La promessa mancata di Draghi
Nel suo discorso, Roberto Vannacci ha ripreso una delle dichiarazioni più celebri di Mario Draghi, rilasciata nel 2022 in piena crisi energetica: “Volete la pace o il condizionatore?“. Oggi, però, secondo l’eurodeputato leghista, la situazione dimostrerebbe il fallimento di quella politica.
“Circa due anni fa il presidente Draghi, quello che ha scritto il noto rapporto, ci disse: Volete la pace o il condizionatore? Ecco, oggi non abbiamo né l’uno né l’altro, perché in Ucraina tuonano i cannoni e il condizionatore non lo possiamo accendere per il grande costo dell’energia“, ha dichiarato in aula il generale.
Infine, ha rivolto un attacco diretto alla Commissione Europea, accusandola di anteporre “altri interessi” rispetto a quelli degli Stati membri, tra cui l’Italia.