Bufera su Vannacci per aver parlato di “decima” in un video elettorale: il Pd insorge e accusa di nostalgie autoritarie.
Mentre il generale Roberto Vannacci diventa sempre più popolare all’interno della Lega, tanto da poter insidiare secondo alcuni la leadership di Matteo Salvini, una nuova polemica lo travolge per un’espressione utilizzata in un video elettorale.
Rivolgendosi agli elettori per sostenere Francesco Tacente, candidato della coalizione a trazione leghista, il vicesegretario della Lega ha parlato esplicitamente di “mettere una decima” e non semplicemente una croce o una X sulla scheda elettorale. Una frase che ha scatenato una dura reazione da parte del Partito Democratico.

Vannacci e la “decima”: la reazione furiosa del Pd
La segretaria provinciale del PD di Taranto, Anna Filippetti, ha duramente condannato l’uso del termine da parte del generale. “In un video che lascia sconcertati, il generale Vannacci invita a votare un candidato della coalizione a trazione Lega di Francesco Tacente, parlando apertamente di mettere una ‘decima‘”, ha spiegato.
Come riportato dall’Ansa, aggiunge: “Sì, avete capito bene: non una croce, non una X, ma una decima. Un termine carico di un’eco storica inquietante“. Secondo Filippetti, il riferimento alla “decimazione” evoca scenari ben precisi della storia militare, associati a pratiche di punizione collettiva brutale, impiegate da regimi autoritari come il nazismo.
“Un lapsus rivelatore” secondo il Pd
La segretaria del PD, Elly Schlein, prosegue definendo l’uscita del generale come “un lapsus rivelatore“, capace di svelare una visione del mondo che guarda al passato con occhi nostalgici. “Un segnale pericoloso di una cultura politica che guarda con nostalgia a modelli autoritari, che banalizza la storia, che flirta con i simboli del passato più oscuro d’Europa“, afferma. La denuncia si amplia, toccando temi di fondo come il rispetto per i valori democratici, repubblicani e antifascisti su cui si fonda la Costituzione italiana.
Conclude il suo intervento con un invito a reagire alle urne: “Noi del Partito democratico diciamo con forza: basta con chi gioca con il fuoco dell’estremismo (…) Difendiamo la memoria. Difendiamo la democrazia e alle urne, rispondiamo con una scelta di civiltà“.