“Putin non combatte Zelenskyi, ma l’Occidente”: le parole shock del generale Vannacci

“Putin non combatte Zelenskyi, ma l’Occidente”: le parole shock del generale Vannacci

Il generale Roberto Vannacci, nel libro di Bruno Vespa, riflette sulle motivazioni dell’invasione della Russia di Putin in Ucraina.

Il generale Roberto Vannacci, nel libro di Bruno VespaHitler e Mussolini. Il tragico idillio che sconvolse il mondo“, esplora le ragioni alla base dell’invasione russa dell’Ucraina.

Secondo l’europarlamentare, come riportato da Adnkronos.com, il conflitto in corso va letto come una “guerra esistenziale” per la Russia, in cui il presidente Vladimir Putin non si limiterebbe a contrastare l’Ucraina “ma all’Occidente“.

Roberto Vannacci

L’analisi del generale Vannacci sul conflitto Ucraina-Russia

Per il generale Roberto Vannacci, una chiave di lettura essenziale del conflitto è l’espansione della Nato verso est.

Secondo il generale: “Ha tolto progressivamente spazio vitale alla Russia, costringendola a una guerra esistenziale“, contribuendo a creare un clima di accerchiamento che avrebbe portato il Cremlino a un bivio strategico.

Putin non fa la guerra a Zelenskyi, ma all’Occidente“, afferma il generale – descrivendo come – agli occhi del Cremlino, le richieste di Mosca siano state ignorate dalle potenze occidentali.

Prima dell’invasione, il leader russo aveva posto tre condizioni ritenute necessarie per evitare il conflitto. L’esclusione dell’Ucraina dalla NATO, la possibilità di un ingresso condizionato nell’Unione Europea e il divieto di armamenti di lunga gittata sul territorio ucraino.

Di fronte a un apparente rifiuto al dialogo da parte occidentale, la Russia avrebbe quindi percepito l’azione militare come unica risposta.

Il coinvolgimento delle truppe della Nord Corea

A riprova della crescente escalation internazionale, recentemente il segretario generale della NATO Mark Rutte ha dichiarato che: “Truppe nordcoreane sono state mandate in Russia e dispiegate nella regione ucraina di Kursk“.

Un coinvolgimento – quello della Corea del Nord – che rappresenta un “segnale della crescente disperazione di Putin” secondo Rutte.

L’Alleanza Atlantica, dunque, ha esortato Mosca e Pyongyang a “cessare immediatamente queste azioni“, mettendo in luce come il conflitto stia trascendendo i confini ucraini.