Il cantautore Roberto Vecchioni ricorda suo figlio Arrigo, morto ad aprile scorso giovanissimo, dopo una lunga malattia.
Roberto Vecchioni parla della morte di suo figlio Arrigo, deceduto il 18 aprile scorso, e del dolore che la tragedia ha provocato a tutta la sua famiglia. “Una cesura tra una vita e un’altra, lo è stato ancora di più per mia moglie”, ha detto il cantautore durante un’intervista al Corriere della Sera.
Secondogenito di Vecchioni, il primo avuto dalla seconda moglie Daria Colombo, Arrigo è scomparso a soli 36 anni perché affetto di sclerosi multipla. Parlando ai microfoni del Corriere della Sera, il cantautore ha voluto ripercorrere quel tragico momento, ma anche alcuni episodi della sua carriera e della sua vita privata.
Roberto Vecchioni: “Lo sento dentro fortissimo”
Per Vecchioni la morte di suo figlio è stata “una cesura tra una vita e un’altra, lo è stato ancora di più per mia moglie”. Tuttavia, non l’ha presa come un’ingiustizia: “Questo no, assolutamente no. Mi viene in mente Eschilo che diceva: ‘Si impara soffrendo’. Forse dalla felicità non si impara un cazzo. Si impara solo soffrendo, sperando di tornare alla felicità”, spiega il cantautore.
“È stato il crollo del mondo, dell’universo, ma non di certezze e ideali. E poi lo sento dentro fortissimo, mio figlio. Lo sento intensamente, Arrigo, me lo rivedo dentro continuamente”, continua Roberto con le lacrime agli occhi.
La corsa davanti gli autovelox
Spiegando che il figlio era bipolare, Roberto Vecchioni racconta un episodio per dare ancora più il senso del loro rapporto. “Un giorno, tornando dall’ospedale vicino Piacenza dove lui andava a fare terapia, abbiamo preso la Statale per andare a Desenzano ed era piena di autovelox. Gli ho detto “Facciamo una cosa: tu guida, passa, ogni volta che c’è un autovelox te lo dico e tu rallenti”.
Avevano fatto quella strada di corsa, “e sembrava la vita, proprio”. Correva e poi ad ogni autovelox lo fermava. “Quando siamo arrivati lui mi ha abbracciato e mi ha detto: ‘Li abbiamo fottuti tutti, papà’. E invece un autovelox ci aveva beccati. Ho tentato di dire: ‘Non è colpa sua, ma mia, guidavo io’. ‘Eh no…’ hanno risposto. ‘… abbiamo visto, prendiamo lui'”. Poi aggiunge: “Questa è la morte di mio figlio: gli autovelox della vita”.
Vecchioni e l’amore per suo figlio
“Il mistero che c’è, dentro un figlio o una figlia, è soprattutto quando lo vedi fare cose che non sono nelle tue consuetudini, non sono comprensibili per il tuo essere novecentesco”, ha detto ancora Vecchioni. “Lasci fare, ma non capisci. Quello per un figlio è un amore incosciente, non riesci a comprendere perché, ma sai che devi amarlo, sempre”.
Arrigo ha lasciato tre fratelli: una sorella più grande, Francesca – nata dal primo matrimonio del cantautore con Irene Brozzi – Carolina ed Edoardo. Proprio Francesca ha pubblicato sui social una foto di tutti e quattro i fratelli insieme poco dopo la morte di Arrigo, che li mostra abbracciati in un momento di grande gioia.