Le giornate Rolli Days rendono omaggio alla Valpolcevera, aprendo le porte della Certosa di San Bartolomeo, monastero certosino sorto nel 1297.
Genova – L’edizione primaverile dei Rolli Days, i meravigliosi palazzi storici patrimonio dell’Umanità, verrano aperti al pubblico nelle giornate dal 3 al 5 maggio. L’organizzazione dei Rolli Days rende omaggio, per la prima volta, alla Valpolcevera, duramente colpita dal crollo del Ponte Morandi l’estate scorsa, aprendo le porte della Certosa di San Bartolomeo, un complesso monastico certosino sorto nel 1297 e rinnovato nel Cinquecento e alle ville di Cornigliano. L’edizione primaverile ci porterà a scoprire gli usi e le abitudini delle antiche famiglie genovesi, quelle che hanno contribuito a fare la storia della nostra città. Portandoci fuori dal centro storico alla scoperta di quelle che erano le meravigliose “ville di campagna” dell’aristocrazia. Scopriremo come i nobili genovesi abbiano impreziosito importanti centri religiosi, commissionando opere d’arte di grande qualità per cappelle, altari, tombe di famiglia. La presenza di divulgatori scientifici, ci aiuterà a conoscere gli aneddoti e la storia che le mura degli antichi palazzi racchiudono.
Per la prima volta si potranno visitare i Palazzi dei Rolli del Ponente genovese.
“Abbiamo voluto spingere ad aprire i palazzi dei Rolli del Ponente genovese – sottolinea l’assessore comunale alle politiche culturali Barbara Grosso – con due nuovi siti e le ville di Cornigliano che non erano mai state accessibili al pubblico. Lo abbiamo fortemente voluto per comunicare sempre di più che la cultura della città è policentrica. Altra novità sarà la mappa interattiva, scaricabile dal sito www.visitgenoa.it e servirà a dare uno strumento innovativo ai giovani. Un gruppo di artisti metropolitani attraverso disegni rappresenteranno i palazzi dei Rolli e messi in mostra a palazzo Ducale alla fine di maggio”. Per l’assessore al turismo Paola Bordilli “è un evento sempre più importante, e la città sempre di più promuove a tutto campo il suo patrimonio artistico e culturale”.
