Ignazio Marino è stato condannato a due anni in appello per il caso scontrini. Nessuna dichiarazione da parte del diretto interessato.
ROMA – Si è concluso poco fa il processo in Corte d’Appello per Ignazio Marino sul caso scontrini. L’ex sindaco di Roma – assolto in primo grado – è stato condannato a due anni per peculato e falso. L’allora primo cittadino della Capitale avrebbe pagato delle cene per un totale di tredicimila euro con la carta di credito del Campidoglio ad amici e parenti. La Procura dice come “26 delle 54 cene avvennero in giorni festivi o prefestivi, questa circostanza porta a considerare che si trattò di incontri avvenuti in tempi liberi da impegni istituzionali”. È stato assolto per truffa, sui presunti pagamenti irregolari a un dipendente della sua Onlus Imagine.
La Corte d’Appello di Roma lo condanna a risarcire il Campidoglio
Non solo la condanna a 2 anni, nella sua sentenza la Corte di Appello scrive come l’ex sindaco dovrà risarcire dei danni nei confronti del Comune di Roma, che si era costituito parte civile, risarcimento che sarà liquidato in separata sede di fronte al Tribunale Civile. A Marino è stata comminata anche l’interdizione temporanea dei pubblici uffici per la durata della condanna di due anni per peculato e falso.