Dopo l’esonero di Juric, i Friedkin decidono di agire senza il ds Ghisolfi nella ricerca del nuovo allenatore della Roma.
Dopo la pesante sconfitta casalinga contro il Bologna, il direttore sportivo della Roma, Florent Ghisolfi, ha preso posizione in diretta. Ha ribadito la necessità di trovare la migliore soluzione per la panchina giallorossa, dopo l’esonero di Ivan Juric.
Tuttavia, l’insoddisfazione dei Friedkin nei confronti del suo operato sembra avere segnato una svolta significativa: sarà la proprietà a guidare il processo di selezione del nuovo allenatore, escludendo parzialmente il ds dal processo decisionale.
I Friedkin e la ricerca autonoma di un allenatore
Secondo quanto riportato, i Friedkin avrebbero deciso di affidarsi alla Retexo, una società di recruiting specializzata, per sondare profili internazionali che possano riportare la Roma su un percorso di crescita.
Questo approccio evidenzia una rottura tra la proprietà e Ghisolfi, soprattutto dopo alcune operazioni di mercato non ritenute all’altezza. Tra queste, spicca l’investimento di oltre 23 milioni su Enzo Le Fée, che attualmente non è considerato un titolare fisso. A pesare ulteriormente sono stati gli affari mancati per En-Nesyri e Badé, richieste specifiche avanzate da De Rossi che non si sono concretizzate per motivi economici.
In questo contesto, Ghisolfi avrebbe proposto il ritorno di Daniele De Rossi come tecnico, ma questa opzione non è stata presa in considerazione. La frattura con il ds è quindi tangibile, e i Friedkin intendono muoversi con determinazione per evitare ulteriori passi falsi.
Contatti con Mancini, ma non solo per la Roma
Uno dei nomi principali sulla lista dei Friedkin è quello di Roberto Mancini. L’ex commissario tecnico della Nazionale italiana si sarebbe proposto, rendendosi disponibile per la guida tecnica del club giallorosso. Tuttavia, nonostante l’interesse, la dirigenza capitolina vuole valutare attentamente ogni possibilità. Altri profili potrebbero essere sondati nelle prossime ore, con l’obiettivo di evitare scelte affrettate che rischiano di compromettere ulteriormente il progetto sportivo.
La scelta definitiva non dovrebbe tardare oltre qualche giorno. La volontà è quella di garantire alla squadra una guida capace di restituire fiducia e competitività a un ambiente che sta vivendo un momento delicato. I Friedkin, consci di non potersi più permettere errori, stanno prendendo tempo per individuare la soluzione migliore, evitando di lasciare nulla al caso.