Roma e i Friedkin sotto indagine: rischi di multa fino a 34 milioni
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Direttore: Alessandro Plateroti

Roma e i Friedkin sotto indagine: rischi di multa fino a 34 milioni

Friedkin

La Guardia di Finanza indaga sui bilanci della Roma dal 2016 al 2021. Il club dei Friedkin rischia una multa fino a 34 milioni per presunta dichiarazione infedele.

Negli ultimi giorni, la Roma è finita sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza, che ha avviato un’indagine sui bilanci del club relativi al periodo dal 2016 al 2021. Le accuse riguardano una presunta “dichiarazione infedele”, legata a operazioni finanziarie sospette, tra cui uno scambio di mercato con la Juventus. La possibile sanzione potrebbe oscillare tra i 17 e i 34 milioni di euro, qualora fossero confermate le violazioni fiscali legate al mancato pagamento dell’Ires (Imposta sul Reddito delle Società).

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Dan Friedkin e Ryan Friedkin
Dan Friedkin e Ryan Friedkin

Le operazioni sospette e lo scambio con la Juventus

Tra le operazioni contestate spicca uno scambio tra Roma e Juventus, che ha visto protagonisti i giocatori Leonardo Spinazzola e Luca Pellegrini. Questo scambio, considerato come una “permuta mascherata” da compravendita, ha sollevato dubbi tra gli investigatori, che lo considerano parte di una strategia per “aggiustare” i bilanci del club. Come riportato da calciomercato.com

Oltre a questo, la Guardia di Finanza ha segnalato un uso eccessivo delle svalutazioni di alcuni giocatori, tra cui Amadou Diawara, Pedro, Javier Pastore e Steven Nzonzi. Queste operazioni avrebbero generato costi non deducibili per un valore complessivo di circa 80 milioni di euro, con un impatto diretto sulla dichiarazione dei redditi della società. La Roma si trova quindi in una posizione delicata, con la possibilità di dover pagare fino a 19 milioni di euro solo di Ires.

Le prossime mosse della Roma e il ruolo dell’Agenzia delle Entrate

I Friedkin, proprietari della Roma dal 2020, hanno respinto ogni accusa e finora rifiutato di raggiungere un accordo con le autorità. L’ultima parola spetta ora all’Agenzia delle Entrate, che dovrà valutare ulteriormente i documenti in tempi brevi, considerando che il primo anno di contestazione fiscale si prescriverà il 31 dicembre 2024.

Se le accuse fossero confermate, la Roma avrebbe diverse opzioni. Potrebbe accettare una conciliazione con il Fisco, ottenendo uno sconto massimo pari a un terzo delle sanzioni, oppure andare avanti e affrontare la questione di fronte alla Corte di Giustizia Tributaria.

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ultimo aggiornamento: 2 Ottobre 2024 15:55

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