“Doppio dolore, si è approfittato di nostra figlia”: il racconto shock di una madre

“Doppio dolore, si è approfittato di nostra figlia”: il racconto shock di una madre

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per un allenatore di nuoto, accusato di stupro su una minorenne, il racconto della madre.

La Procura di Roma ha richiesto il rinvio a giudizio per un allenatore di nuoto di circa 28 anni, accusato di aver stuprato una sua atleta minorenne di 14 anni la notte di San Lorenzo di tre anni fa, la madre ha raccontato tutto. L’abuso è avvenuto in un albergo situato nel quartiere Prati di Roma, a pochissime ore da una gara ai campionati italiani.

Testimonianza della madre della vittima

A pochi giorni dal verdetto, la madre della giovane vittima si è sfogata in una lunga intervista al Messaggero. “Per noi è stato un doppio dolore accorgerci che quella persona di cui avevamo fiducia e a cui volevamo bene si era approfittato di nostra figlia“, ha dichiarato la donna. Il racconto della giovane, reso in incidente probatorio, è uno degli elementi chiave che, secondo il pm, inchioderebbe l’allenatore di nuoto.

Nell’agosto del 2021, la famiglia della giovane atleta partì per i Campionati italiani di nuoto, che si tenevano a Roma. A causa delle restrizioni Covid, i familiari non poterono assistere alla gara dal vivo e la seguirono in streaming. Dopo l’evento, la ragazza iniziò a mostrare segnali di disagio, saltando spesso gli allenamenti e mostrando fastidio quando si parlava dell’allenatore.

Il ruolo della psicologa e l’inizio delle indagini

Preoccupata per il cambiamento della figlia, la madre decise di accompagnarla all’Asl, dove un’associazione di sostegno psicologico raccolse le confessioni della giovane. Fu lì che emersero dettagli sconvolgenti riguardo al comportamento del tecnico di nuoto.

La madre, incredula inizialmente, decise di confrontarsi con l’allenatore durante una gara a Riccione. “Andai a parlare con l’allenatore per dargli una possibilità, ma quando lui mi disse: “Cosa dovevo fare? Sempre lì che mi provoca”, io ho percepito che sì, quelle di mia figlia non erano bugie“, ha raccontato la donna.

Oltre al trauma dell’abuso, la madre ha descritto il dolore di sentirsi isolata dalla comunità. “La cosa che fa più male è che tutti ti voltano le spalle: se non sei la ragazza “acqua e sapone” sei quella che se lo è andato a cercare“, ha concluso così la madre.

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