Luigi Panzieri è stato ucciso a coltellate ad aprile 2022 nella sua casa alle porte di Roma.
Luigi Panzieri è stato rapinato e ucciso a coltellate nella sua casa. La figlia dell’uomo era stata allertata dal portiere dello stabile e aveva trovato il padre esanime sul pavimento. Dopo oltre un anno dal delitto, avvenuto il 6 aprile del 2022 in un appartamento di Colleverde di Guidonia (Roma), il cerchio dei responsabili si stringe. Nelle scorse ore la polizia ha arrestato la badante della vittima, una donna di 47 anni, e il suo compagno di 51 anni. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Tivoli.
La ricostruzione della tragedia
La coppia è accusata di aver commesso l’omicidio aggravato dell’81enne. La polizia ha iniziato le indagini sotto la supervisione della procura di Tivoli, concentrandosi sulla badante dell’anziano e il partner di lei. Infatti, si ritiene che i due abbiano usato il rapporto lavorativo tra la badante e il pensionato per uccidere l’anziano e derubarlo dei suoi oggetti preziosi.
Dalla residenza di Panzieri sono stati sottratti alcuni anelli d’oro, una catenina, un libretto smart e una Postepay. Le autorità hanno scoperto che dopo il furto sono stati fatti prelievi per circa 700 euro. Dopo i prelievi, la badante è tornata a casa dell’anziano per costruirsi un alibi. Grazie ad alcune testimonianze, gli investigatori hanno trovato delle incongruenze nella versione fornita dalla badante alle autorità. Con questi elementi, le forze dell’ordine hanno attribuito indizi di colpevolezza alla donna.
Il 51enne avrebbe istigato la donna al suicidio
Sfruttando il loro rapporto privato con la badante, l’uomo avrebbe infatti cercato in vari modi di nascondere la propria responsabilità, convincendo la donna a autoaccusarsi dell’omicidio di Panzieri. Secondo gli investigatori, i due avrebbero cercato di coinvolgere anche un’altra persona, fornendo versioni contrastanti sull’accaduto e sui loro alibi nel corso del tempo.
Inoltre, pochi giorni dopo l’omicidio, l’uomo avrebbe accompagnato la sua compagna in un negozio di casalinghi e le avrebbe comprato dell’acido muriatico. Gli investigatori ipotizzano che, per garantirsi l’impunità dell’omicidio, abbia cercato di convincere la donna a suicidarsi. Secondo il GIP, questo progetto non si è mai concretizzato per motivi al di fuori della sua volontà, come sostenuto dagli inquirenti.
