Roma, vite di ferro nella lasagna della mensa

Roma, vite di ferro nella lasagna della mensa

E’ accaduto ad un Istituto Comprensivo di Monterotondo, dove uno studente ha trovato una vite nella sua lasagna.

Non il primo caso rilevato nella zona di Roma, per cui la Procura ha messo in atto le indagini per capire le dinamiche dei processi di distribuzione, e risalire così ad un’eventuale causa del gesto. Infatti, l’ipotesi è proprio di gesto volontario, data la frequenza con cui sono stati registrati i casi di vite all’interno di cibi preconfezionati. L’ultimo accaduto, all’Istituto comprensivo Bruno Buozzi di Monterotondo.

Carabinieri

Goliardia o sabotaggio?

All’Istituto comprensivo Bruno Buozzi di Monterotondo, uno studente ha trovato una vite autofilettante di 4 centimetri nella sua porzione di lasagne che gli era stata data in mensa. La Procura ha iniziato ad adottare indagini accurate su quelli che negli ultimi tempi sono stati eventi ripetuti. Si ipotizza che possa essere stato un gesto volontario, commesso per goliardia o per sabotaggio.

Quello avvenuto nella scuola di Monterotondo non è il primo caso di ritrovamento di “ferraglia” nel cibo distribuito nelle scuole: nel 2021 la ditta assegnataria fu costretta a mettere un metal-detector nel sistema di confezionamento dei cibi che distribuiva. Quest’anno anche un’altra ditta ha accusato lo stesso accaduto, all’interno dei 1700 pasti che confezionava per gli istituti comprensivi del comune.

Le indagini iniziano a farsi più acute, e il sindaco della cittadina sospende il servizio mensa in tutte le scuole comunali, tre istituti con diversi plessi. Intanto, la Procura di Tivoli dovrà ricostruire tutti i processi di distribuzione. Dalla produzione e confezionamento dei cibi, fino al “porzionamento” che viene distribuito poi direttamente negli istituti.