Alfredo Zenucchi, che ha ucciso la moglie Rossella Cominotti, ha negato le accuse che al momento dilagano su di lui.
Emergono dettagli inquietanti su Rossella Cominotti e Alfredo Zenucchi, dopo il ritrovamento del cadavere di lei nella stanza dell’hotel “Antica Locanda Luigina” a Mattarana (La Spezia). Gli investigatori seguono la pista della droga e delle sette sataniche, anche se l’assassino smentisce tutto. Ma il passato della coppia si presenta alquanto ambiguo.
Rossella Cominotti, il piano di suicidio coniugale
Il cadavere di Rossella Cominotti è stato trovato nella stanza d’albergo dagli addetti alle pulizie, la mattina di venerdì 8 dicembre. Aveva la gola recisa, una ferita procurata da un rasoio, in mano al marito Alfredo Zenucchi.
L’uomo ha vegliato il corpo della moglie per 36 ore prima di fuggire via a bordo della sua Citroen C3 bianca. Poi, rintracciato a Pontremoli dai carabinieri, è stato arrestato per l’omicidio della moglie. Durante l’interrogatorio Zenucchi ha spiegato che sia lui che Rossella avevano pianificato di togliersi la vita insieme.
“Volevamo farla finita. Prima dovevo uccidere lei, poi mi sarei tolto la vita io. Ma alla fine non ce l’ho fatta”, ha confessato il 57enne. Ma la coppia, come ha dichiarato l’uomo, avrebbe tentato di suicidarsi già il 3 dicembre, prima di giungere nell’albergo di La Spezia.
Il passato sospetto di Zenucchi
Alfredo Zenucchi ha alle spalle un passato di droga, e aveva anche vissuto in una comunità di recupero. “Ho cominciato con le canne poi mi sono stordito con la droga e sono finito nelle comunità. Ho girato molte strutture che consentono il reinserimento nel mondo del lavoro“, spiega l’uomo al legale.
Poi aveva incontrato Rossella Cominotti, e avevano vissuto insieme per qualche anno prima di sposarsi in municipio. Il matrimonio era stato celebrato solo il 9 marzo scorso dal sindaco di Bonemerse, paesino in provincia di Cremona.
Per la coppia, il tentativo di suicidio doveva essere una rinascita insieme al loro matrimonio. Riguardo alla droga, Alfredo Zenucchi ha detto agli inquirenti che prima di fare il check in, avevano comprato insieme siringhe e stupefacenti. Proprio all’interno dell’albergo, i due hanno fatto uso di eroina.
L’ipotesi del satanismo
Secondo quanto scrive il quotidiano La Repubblica, Alfredo Zenucchi era iscritto ad alcuni gruppi Facebook facenti riferimento a siti satanici.
Ma agli inquirenti, Zenucchi ha dichiarato: “Non sono un satanista sfegatato e non sono un tossicodipendente, la questione della comunità fa parte del passato. Ma quando mi va di farlo, mi faccio. Ho da sempre lo stesso pusher“.
Zenucchi ha fatto anche cenno ad una forte delusione nei confronti di certe persone di cui si era fidato, e che lo avrebbero “pugnalato alle spalle”. Il legale spiega che il 57enne aveva rilevato l’edicola “Il Cartolaio Matto”, mettendoci tutti i soldi che aveva.
Infine, Alfredo all’avvocato ha fatto una sola richiesta: rivedere per l’ultima volta Rossella Cominotti prima che chiudano il feretro.