Una delle più dure avversarie di Silvio Berlusconi, Rosy Bindi ricorda i tanti scontri politici avuti con l’ex presidente.
Dopo la morte di Silvio Berlusconi, l’ex parlamentare del Pd Rosy Bindi lancia un messaggio di “pietà e partecipazione, di fronte al dolore dei familiari”. Davanti ai microfoni di Fanpage.it però, ha voluto ricordare anche le tante battaglie sul fronte politico che l’hanno portata in contrapposizione con l’ex Cavaliere.
“La morte non cancella naturalmente la vita delle persone, e io non cambio idea sui motivi, per cui sono stata un’avversaria di Silvio Berlusconi“, afferma senza esitazione Rosy Bindi. “Pur riconoscendogli un ruolo da protagonista nella politica italiana, io credo che sicuramente abbia contribuito a cambiare l’Italia, ma certamente non in meglio“, aggiunge.
La frase storica di Berlusconi
La scomparsa di Berlusconi non fa di certo cambiare idea all’ex parlamentare del Pd, che per anni si è potuta definire come una delle sue più dure avversarie. Di Bindi, il leader di Forza Italia disse una frase poco carina: “Bindi è più bella che intelligente”.
E lei ripose: “Io non sono una donna a sua disposizione”. L’offesa non toccò solo l’ex ministra, ma colpì tutte le donne, “e dall’altra parte, erano offese le istituzioni nel nostro Paese”. Rosy ricorda che quella frase fu pronunciata dopo che la Corte Costituzionale aveva bocciato le sue leggi ad personam.
“Lui attaccò la Corte Costituzionale e il presidente Napolitano, che a suo giudizio aveva influito sul giudizio della Corte. Io mi permisi di ricordargli che non poteva permettersi di attaccare le principali magistrature del Paese”, spiega.
Dopo quell’episodio, “Non sono una donna a sua disposizione” diventò una frase manifesto della resistenza al berlusconismo. “Gli riconosco il valore di essere stato un grande lottatore, capace sempre di rialzarsi. Sicuramente ha avuto una grande ostinazione nel percorrere i suoi obiettivi, che pure io consideravo sbagliati”, continua Bindi.
La resistenza femminista di Bindi
“Non è che Berlusconi non volesse le donne. Il problema è che Berlusconi ha inciso nel costume e nella mentalità del Paese. Questo è il lascito meno nobile nel suo passaggio tra di noi”, dichiara Rosy Bindi a Fanpage.it
“Berlusconi era molto potente con il suo impero televisivo, editoriale e con la sua presenza politica. Ma la vera alternativa a Berlusconi doveva essere quella. E invece”, per l’ex ministra “c’è stata una certa debolezza da parte di tutta la società italiana, che si è lasciata plasmare”.
Bindi alla presidenza della commissione Antimafia
“Dopo il 1992 e 1993, anni nei quali coincidono due fatti drammatici di questo Paese – Tangentopoli da una parte e l’ultima fase della stagione delle stragi dall’altra -, alle elezioni vince Silvio Berlusconi. E quella spinta moralizzatrice che il Paese aspettava si è risolta sicuramente in modo opposto a quello che l’Italia avrebbe tentato”. Su questi aspetti, si deve indagare ancora, “ma questo lo consegniamo agli storici”, conclude.