Ruby ter, Berlusconi gongolante dopo l’assoluzione

Ruby ter, Berlusconi gongolante dopo l’assoluzione

Il leader Forza Italia Silvio Berlusconi esulta dopo aver appreso il verdetto emesso dalla Corte sul caso Ruby ter.

Silvio Berlusconi è stata assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza nell’ambito del processo Ruby ter. Nella giornata di ieri, 15 febbraio 2023, era attesa davanti ai giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano la sentenza sul caso di Silvio Berlusconi: sentenza che è arrivata è che ha visto l’assoluzione dell’ex Presidente del Consiglio in quanto, secondo i giudici, “il fatto non sussiste”.

Silvio Berlusconi

Alla luce della sentenza, l’ex premier italiano non può che esultare: “Finalmente assolto dopo 11 anni di fango”, dice. “Sono stato finalmente assolto” in sede di processo “dopo più di undici anni di sofferenze, di fango e di danni politici incalcolabili, perché ho avuto la fortuna di essere giudicato da Magistrati che hanno saputo mantenersi indipendenti, imparziali e corretti di fronte alle accuse infondate che mi erano state rivolte”. Sono queste le parole del leader Forza Italia che compaiono sui social.

L’accusa

L’accusa dei pm implicati nel caso riferiva che Silvio Berlusconi ospitava, nella sua villa di Arcore, “odalische, schiave sessuali che a pagamento lo divertivano e allietavano le sue serate”. Per questo motivo l’accusa aveva richiesto una condanna a sei anni per una “corruzione le cui prove sono state trovate”.  

Le importanti somme di denaro che l’ex premier trasferiva alle giovani, oltre a gioielli e benefit di vario tipo, “non sono fatti per una sorta di perdita di chance: le ragazze sono state pagate perché non hanno detto la verità”, ha dichiarato l’accusa. 

La difesa di Silvio Berlusconi

La difesa, costituita dal legale Federico Cecconi e Franco Coppi, chiede invece a gran voce l’assoluzione dell’imputato. Secondo i due legali “siamo di fronte a un processo per corruzione per pubblici proclami dove Berlusconi ha detto pubblicamente di aiutare qualcuna delle imputate. L’accordo corruttivo è stato per caso individuato? No, non ve n’è neanche un germoglio, tutti gli elementi sono di carattere indiziario e inidonei a ritenere compiuto il reato”.  E alla fine ad aver avuto ragione è stata proprio la difesa.