Nuove accuse contro Rudy Guede: rinviato a giudizio per violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni ai danni della ex fidanzata.
Rudy Guede, già condannato in via definitiva per l’omicidio di Meredith Kercher, è stato ora rinviato a giudizio per violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni ai danni della sua ex fidanzata. Le accuse, formulate dalla Procura di Viterbo, si basano su testimonianze e materiale digitale raccolto durante le indagini. Intanto a Milazzo, è stato rinvenuto il cadavere di un uomo posto all’interno di un sacco di plastica.

Rudy Guede rinviato a giudizio: violenza sessuale e maltrattamenti
Il rinvio a giudizio, come riportato da Fanpage, è stato deciso al termine dell’udienza preliminare davanti al giudice del tribunale di Viterbo. Le accuse mosse contro Rudy Guede riguardano due distinti episodi di violenza sessuale. Oltre a una serie di maltrattamenti e lesioni fisiche che sarebbero avvenuti durante una relazione con una ragazza di 24 anni, successiva alla sua scarcerazione.
La denuncia della giovane ha dato il via a un’indagine approfondita, culminata con un incidente probatorio in cui sono stati analizzati contenuti dello smartphone della presunta vittima, come foto e conversazioni ritenute rilevanti.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i comportamenti violenti attribuiti all’uomo non sarebbero stati isolati, ma ripetuti nel tempo. Tuttavia, l’imputato ha respinto ogni accusa, sostenendo di non avere memoria di comportamenti violenti nei confronti della ex compagna.
Misure cautelari e la paura della vittima
Alla luce delle accuse e della documentazione raccolta, aggiunge Fanpage, le autorità giudiziarie hanno disposto per Rudy Guede una serie di misure cautelari. Tra queste, il braccialetto elettronico, il divieto di avvicinamento e di contatto con la giovane, anche attraverso i social network, e l’obbligo di comunicare qualsiasi spostamento fuori dal comune di Viterbo. Inoltre, deve rispettare un coprifuoco notturno dalle 21.30 alle 6.30 ed è sottoposto a sorveglianza speciale.
L’avvocato della parte offesa riferito che la sua assistita continua a vivere in uno stato di apprensione. “Viterbo è una città piccola e lei evita di uscire per non incontrarlo. Non si sente al sicuro“, ha dichiarato. Il processo, inizierà il 4 novembre.