Come la scuola funge da luogo di tutela e protezione per la sicurezza dei bambini online.
Gli insegnanti e la scuola svolgono un ruolo molto importante nella tutela degli alunni che, per necessità di studio ed apprendimento, si collegano ad Internet dai terminali del proprio istituto o dai propri dispositivi. Gli educatori e il contesto scolastico, in generale, devono, dunque, fungere essi stessi da filtro, affinché i minori non cadano nelle trappole presenti nel web.
Il ruolo di scuola ed insegnanti per la protezione dei bambini connessi online
Il ruolo degli insegnanti è fondamentale nella salvaguardia dei minori nel mondo digitale per diversi motivi.
Molti bambini non hanno a disposizione un genitore o un tutore che possa dedicare tempo o risorse per garantire loro la sicurezza di cui hanno bisogno nel momento in cui navigano online. Di fronte alle crescenti e complesse sfide che la vita familiare presenta, è importante che le istituzioni scolastiche agiscano per tutelare quei minori che non hanno supporto tra le quattro mura domestiche.
Poiché le problematiche legate all’uso di internet non conoscono confini tra scuola e casa, è fondamentale che entrambi gli ambienti collaborino attivamente per fronteggiare i pericoli del web.
Tale obiettivo può essere raggiunto promuovendo un dialogo costruttivo con i genitori su tematiche quali l’impiego di filtri e sistemi di controllo parentale, nonché fornendo indicazioni su come riconoscere e gestire comportamenti nocivi online.
Inoltre, le istituzioni scolastiche rappresentano il canale preferenziale per fornire ai genitori gli strumenti, i consigli e le risorse necessarie per affrontare tali sfide.
Le scuole hanno già dimostrato di poter lavorare – in maniera sinergica – con i genitori in diversi ambiti legati allo sviluppo dei bambini, quali la promozione di una dieta equilibrata e l’educazione alla lettura. La sicurezza online si inserisce in questo contesto come ulteriore campo di collaborazione. Ciononostante, la recente analisi sui dati, condotta da InternetMatters sottolinea come le scuole adottino approcci differenti nel trattare la questione della sicurezza online.
Il rapporto di InternetMatters
Il rapporto fornito da InternetMatters si focalizza sul tema della sicurezza online nelle istituzioni scolastiche, portando alluce sia i progressi fatti che le sfide ancora da sostenere.
È motivo di soddisfazione osservare che la comunità educativa, nella quale sono inclusi docenti e dirigenti, riconosca l’importanza della sicurezza digitale per gli studenti, impegnandosi attivamente nella loro tutela.
Le scuole stanno implementando diverse strategie didattiche, come lezioni dedicate, moduli educativi ed eventi specifici, per impartire agli studenti le competenze necessarie per navigare sicuri nel mondo digitale.
Tali programmi abbracciano tematiche molto delicate, come il cyberbullismo, la gestione della privacy, il benessere psicologico, la protezione dei dati personali, la regolamentazione del tempo online e il riconoscimento di contenuti inappropriati.
Si nota che molti genitori sono informati e apprezzano le politiche scolastiche sulla sicurezza digitale: tre quarti di essi, infatti, hanno ricevuto comunicazioni volte alla sensibilizzazionesu tale argomento.
Nonostante ciò, emergono delle criticità. La convivenza tra impegni e priorità diversi, talvolta relega in secondo piano la sicurezza online nelle agende scolastiche, nonostante l’importanza riconosciuta che riveste.
Sicurezza digitale ed insegnanti: le barriere da abbattere
Le risposte raccolte da un sondaggio rivolto agli insegnanti evidenziano le principali barriere che ostacolano l’insegnamento della sicurezza digitale: il ritmo serrato dell’evoluzione tecnologica, la comprensione delle piattaforme frequentate dagli studenti e la mancanza di tempo e risorse formative per garantire un’educazione affidabile in questo ambito.
Inoltre, nonostante il ruolo di grande importanza dei genitori nella sicurezza online dei propri figli, si nota una certa lacuna nella comunicazione e nell’interazione tra scuole e famiglie.
Il report sottolinea che, benché la maggioranza dei genitori sia contattata dalle scuole principalmente per informazioni sulla sicurezza online, vi è una scarsa promozione del dialogo attivo e della partecipazione.
Solo una minoranza di genitori ha avuto l’opportunità di partecipare ad eventi scolastici specifici su questo tema, nonostante questi siano considerati il mezzo più efficace per aumentare la consapevolezza.
RSHE: revisione delle relazioni, del sesso e dell’educazione alla salute
Le istituzioni scolastiche sono fondamentalmente obbligate per legge a salvaguardare i minori in ogni aspetto della loro vita, sia digitale che fisica. Questa responsabilità estende l’obbligo delle scuole di educare gli studenti alla sicurezza digitale, attraverso programmi didattici dedicati alla RSHE e all’informatica.
Al giorno d’oggi, il governo sta rivedendo le linee guida statutarie della RSHE per affrontare tematiche importanti, legate al mondo della rete, tra le quali possiamo certamente anoverare la sicurezza digitale, il benessere psicologico, la creazione di relazioni digitali sicure e rispettose, nonché la protezione dai contenuti e comportamenti nocivi online.
Pertanto, bisogna avere un approccio costruttivo, che evolva, nel corso del tempo, anche in base ai mutamenti tecnologici e alle esigenze degli alunni, sempre più esposti ai social e, in generale, alle potenziali insidie della rete.
Protezione dei bambini online: i temi da trattare
Le linee guida, dunque, dovrebbero enfatizzare con maggiore fermezza, l’atteggiamento, da parte delle scuole di coinvolgere i genitori in temi di fondamentale importanza che spesso sono trattati a scuola, tra i quali c’è la RSHE (revisione delle relazioni, del sesso e dell’educazione alla salute), con particolare attenzione alla sicurezza online.
Il programma RSHE, dunque, dovrebbe affrontare esplicitamente il tema della misoginia, che, online, si manifesta in diverse forme e dal quale gli studenti dovrebbero sempre stare alla larga, per la costruzione di una società paritaria.
Le linee guida del programma dovrebbero integrare una sezione dettagliata sulla gestione delle immagini intime, in modo da affrontare, di conseguenza, le problematiche legate al cyberbullismo e agli abusi.
È essenziale, inoltre, che il modulo “Salute” del curriculum includa temi quali l’autolesionismo e la prevenzione del suicidio, educando i ragazzi sulle conseguenze che possono insorgere a seguito della diffusione di contenuti online che incentivano tali comportamenti. Infine, la sezione “Salute” dovrebbe arrivare ad includere l’educazione riguardante le truffe online, nonché il delicato ambito della dipendenza del gioco d’azzardo e dei debiti online.
In questo modo, gli studenti possono avere una panoramica generale di tutti i rischi presenti nel web, da osservare, dunque, da debita distanza, in modo da comprenderli, senza, però, cadere nelle trappole che tali pericoli creano agli internauti in generale.