La Russia ha bloccato l’Adriatico

La Russia ha bloccato l’Adriatico

Cosa è accaduto a largo delle coste dell’Adriatico tra la flotta russa e la portaerei Usa.

Al largo delle coste italiane tra le coste abruzzesi e il canale di Otranto in Puglia la flotta russa ha tentato di bloccare l’accesso al mare Adriatico. Le navi russe volevano sbarrare la strada alla portaerei della marina statunitense Truman, presente nei nostri mari per manovre a causa della guerra. Si sono anche levati in volo aerei da guerra e da ricognizione italiani per monitorare la situazione.

Questo episodio non è isolato. La marina Usa e la flotta russa si fronteggiano spesso in prove di forza di posizionamento soprattutto dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. La posizione strategica dell’Italia e ancor più dell’Adriatico in questo conflitto è utile alla Nato per operazioni sul Mar Nero e per il fianco est dell’alleanza.

Nave mare estrazione

Prove di forza nel Mediterraneo tra Usa e Russia

E’ accaduto anche il 22 luglio scorso che il cacciatorpediniere russo Admiral Tribuc si è posizionato al largo del canale di Otranto insieme all’incrociatore Varyag, una delle navi più importanti della marina russa che si è posizionata al largo del Salento per sbarrare l’accesso all’Adriatico e la Vasily Tatishchev, un battello spia per monitorare le reazioni elettroniche della Nato. Il motivo di queste manovre russe era la presenza della portaerei americana Truman presente nel Mediterraneo.

La Nato non è stata a guardare e ha riposizionato la sua flotta. In questo modo l’incrociatore russo Varyag si è trovato a meno di cento chilometri da quello americano Forrest Sherman tra Adriatico e Ionico. Poco più a sud la portaerei Truman, con quasi sessanta cacciabombardieri F18 Hornet e una scorta della marina statunitense. In mezzo, una squadra navale della Nato – lo Standing Maritime Group Two – con cacciatorpedinieri e fregate americane, italiane, spagnole, turche e greche che il 25 luglio si sono riunite nello Ionio per potenziare la scorta della Truman.

Queste manovre in mare non generano minacce né scontri reali. Ma sono solo provocazioni di posizionamento.