Come reazione alle sanzioni dell’Ue, la Russia ha bloccato il flusso del gasdotto Yamal-Europa verso ovest.
La Russia ha interrotto le forniture di gas che passano attraverso il gasdotto Yamal-Europe e sono dirette a Occidente verso l’Europa. Una possibile reazione a tutte le sanzioni che l’Unione europea sta infliggendo alla Russia per costringerla a porre fine a questa guerra. A rivelare l’interruzione del flusso sono i dati relativi al confine tra Polonia e Germania. Fortunatamente restano stabili gli altri gasdotti e i flussi che attraversano l’Europa per arrivare nei paesi occidentali compreso il Nord Stream 1 che passa per i paesi Baltici e il mar Baltico per rifornire la Germania.
Il flusso del Nord Stream 1 è stabile a 71.952.390 kWh/h, secondo i dati dell’operatore. In Slovacchia attraverso il confine di Velke Kapusany con l’Ucraina la capacità prevista è di circa 882.526 megawattora al giorno. Per quanto riguarda il flusso del gasdotto Yamal-Europe in direzione est, verso la Polonia dalla Germania, viaggia da 4,3 milioni di kilowattora all’ora fino a domani mattina.
Putin limita l’export di grano
La Russia non si è vendicata soltanto sul gas, da cui l’Europa dipende ma ha limitato anche l’export di altri beni. “La Russia sta introducendo un divieto temporaneo all’esportazione di grano verso i Paesi dell’Unione economica eurasiatica”, ha spiegato la stampa governativa russa. I paesi coinvolti sono ex repubbliche sovietiche per cui la Russia è il principale esportatore. L’Unione raggruppa la Russia, Kazakistan, Bielorussia, Armenia e Kirghizistan.
La vicepremier Victoria Abramchenko ha reso noto che da domani partono “gli atti introdotti dal Ministero dell’Industria e del Commercio per vietare l’esportazione di zucchero bianco e grezzo dalla Federazione Russa fino al 31 agosto, così come quella di grano, segale, orzo e mais fino al prossimo 30 giugno”.
Nel frattempo però la Russia rischia l’insolvenza formale e di andare in default. I mercati globali e gli investitori aspettano di capire cosa succederà nelle prossime ore che segneranno il futuro del mercato. Per allontanare il pericolo di default, almeno per il momento, Putin è ricorso alle sue riserve di yuan, la moneta cinese per far fronte all’insolvenza.