Ucraina: arriva l’ok dalla Russia per i corridoi umanitari da Mariupol

Ucraina: arriva l’ok dalla Russia per i corridoi umanitari da Mariupol

Mosca ha dato il via libera: i corridoi umanitari da Mariupol potranno partire. Pronti 45 bus inviati da Kiev. Il punto sulla tregua russa.

Si apre uno spiraglio di luce per gli abitanti di Mariupol che da settimane vivono sotto i bombardamenti russi. Secondo quanto si apprende dall’Ansa è stata confermata la tregua umanitaria per la città. Mosca ha dato l’ok per i corridoi umanitari da Mariupol e 45 bus sono già pronti a partire da Kiev per mettere in salvo quanti più cittadini possibili.

Una tregua che arriva in attesa dell’importante giornata di domani, venerdì 1 aprile, quando sono previsti i negoziati online fra ucraini e russi. La prima ministra Iryna Vereshcuk ha annunciato: “Abbiamo ricevuto un messaggio dal Comitato Internazionale della Croce Rossa sulla conferma da parte della Russia di aprire un corridoio umanitario da Mariupol”. I bus saranno diretti a Berdyansk.

Altri corridoi umanitari sono inoltre previsti per l’evacuazione e la consegna di beni di prima necessità nella città di Melitopol. Inoltre è previsto un convoglio di persone che potranno lasciare con mezzi propri le città di Energodar e Zaporizhia.

Russia e Ucraina: scontro a distanza tra le parti

Se da un lato arriva la notizia rassicurante della tregua a Mariupol e del via libera ai corridoi umanitari, dall’altro le versioni tra le parti non coincidono. Il colonnello generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di gestione della difesa nazionale della Russia, parla di civili ucraini intrappolati a Kharkiv. Secondo il colonnello i suddetti civili non riescono ad andarsene perché i militari ucraini sparano “con mitragliatrici pesanti contro gli edifici residenziali della città”.

Inoltre Mizintsev aggiunge che la Russia ha consegnato all’Ucraina 6.521 tonnellate di aiuti umanitari e aperto corridoi in cinque direzioni. Tuttavia il presidente Zelensky tramite un discorso in tv ha detto che i colloqui di pace con la Russia continuano ma per adesso ci sono solo parole “e niente di concreto”.