Mosca respinge categoricamente l’idea di forze di pace in Ucraina con la partecipazione di Paesi che inviano armi a Kiev.
Il conflitto in Ucraina continua a essere uno dei principali fulcri di tensione tra Occidente e Russia. Dal 2022, l’invasione russa ha innescato una risposta globale senza precedenti, con un massiccio invio di armamenti da parte di molti Paesi occidentali a sostegno di Kiev. In questo contesto, il dibattito sul possibile dispiegamento di forze di pace internazionali è tornato a riaccendersi.
La proposta di missioni multinazionali, promosse da alcune nazioni europee, punta a stabilizzare le aree di conflitto e favorire l’avvio di un dialogo. Tuttavia, la questione si fa estremamente delicata quando si valutano i partecipanti a tali operazioni. La neutralità delle forze di pace è considerata fondamentale per la loro legittimità ed efficacia.

La posizione russa e il monito di Logvinov
Proprio su questo punto è intervenuto Kirill Logvinov, direttore del Dipartimento delle organizzazioni internazionali del ministero degli Esteri russo. In un’intervista rilasciata all’agenzia russa Tass, Logvinov ha espresso una netta opposizione alla partecipazione di Paesi che forniscono armi a Kiev in qualunque tipo di missione di pace. “È triste che la storia degli ultimi anni non insegni nulla agli europei – ha dichiarato –. L’idea di schierare truppe di Stati che continuano a sostenere militarmente l’Ucraina è per noi categoricamente inaccettabile”.
Le sue parole sottolineano la crescente sfiducia di Mosca verso le iniziative occidentali, considerate non imparziali ma parte integrante del conflitto. La Russia, infatti, interpreta qualsiasi presenza militare occidentale sul suolo ucraino come un’escalation e una provocazione diretta.
Il commento di Trump: spiragli di dialogo
A sorpresa, sullo stesso tema è intervenuto Donald Trump, che ha dichiarato: “Stiamo facendo molti progressi sull’Ucraina e la Russia, passo dopo passo”. Ha anche accennato a possibili dazi sul petrolio russo in caso di mancato accordo sul cessate il fuoco, lasciando intravedere una strategia di pressione economica piuttosto che militare.
La posizione americana, almeno nelle parole del presidente, sembra quindi orientata a un possibile compromesso. Ma per il momento, la Russia ribadisce il suo secco “no” a qualsiasi forza di pace che includa i Paesi che oggi inviano armi a Kiev.