Russia, Medvedev minaccia: “Abbiamo diritto a usare le armi nucleari”

Russia, Medvedev minaccia: “Abbiamo diritto a usare le armi nucleari”

Ne ha parlato il vice segretario Medvedev durante un’intervista ai giornali locali. La Duma interviene per limitare la Russia.

Continua la guerra tra Russia e Ucraina, e tra due giorni il conflitto segnerà un anno preciso. I due Paesi si trovano in una situazione di stallo, nella quale nessuna delle due parti è intenzionata a fare un passo indietro. Da una parte Mosca ribadisce la proprietà di alcuni territori ucraini, mentre Kiev non è intenzionata a retrocedere e abbandonare la battaglia. 

L’intenzione della Russia di non voler retrocedere è stata rimarcata recentemente dal vice segretario del Consiglio di Sicurezza russo, Medvedev, menzionato successivamente dall’agenzia di stampa Ria Novosti. “Se gli Stati Uniti smettono di fornire armi al regime di Kiev, la guerra finirà”, dice. 

Poi ha asserito: “Se gli Stati Uniti vogliono la sconfitta della Russia, allora abbiamo il diritto di difenderci con qualsiasi arma, compreso il nucleare: è ovvio a tutte le forze ragionevoli che se gli Stati Uniti vogliono la sconfitta della Russia, allora siamo sull’orlo di un conflitto globale”. 

Inoltre avrebbe riferito che, qualora la Russia dovesse uscire perdente dal conflitto, verrebbe distrutta. Proprio per questo motivo sorge il timore che vengano messi in campo arsenali nucleari che coinvolgerebbero direttamente anche altri Paesi e la Nato, nonché l’Italia. 

Secondo Medvedev è giunto il momento di inserire gli arsenali nucleari strategici di Gran Bretagna e Francia nel Trattato di riduzione e limitazione delle armi strategiche offensive. Il trattato in questione è noto con il nome New START. Poi specifica che “la sospensione (finora) è legata proprio a questo”, spiega a Tass. 

L’intervento della Duma 

In questo senso le commissioni della Duma per gli affari esteri e la difesa hanno fatto riferimento all’approvazione di una legge in grado di sospendere l’adesione della Russia al Trattato di riduzione delle armi strategiche (START), per scongiurare una catastrofe di dimensioni mondiali. Nella giornata di oggi il Consiglio della Federazione scruterà nel dettaglio il documento.