Gli Stati Uniti chiedono aiuto all’Italia sul Russiagate. La Casa Bianca vuole ‘screditare’ le indagini del procuratore Mueller.
WASHINGTON (STATI UNITI) – Gli Stati Uniti chiedono aiuto all’Italia sul Russiagate. Secondo quanto riportato dal New York Times e il Washington Post, il ministro della Giustizia americano ha avanzato una richiesta a Roma per cercare di fare chiarezza sull’operato di Cia ed Fbi durante le elezioni del 2016. L’obiettivo di Donald Trump è quello di ‘screditare’ le indagini del procuratore speciale Robert Mueller.
Russiagate, il ministro Barr in Italia
I media americano scrivono di un viaggio in Italia del ministro William Barr avvenuto nella giornata di venerdì 27 settembre 2019. Durante questa ‘missione’ l’esponente del governo Trump ha avuto alcuni incontri con funzionari dello Stato per chiedere aiuto sul Russiagate.
L’assistenza sarebbe stata chiesta sull’indagine condotta da John Durham. Il procuratore nei giorni scorsi ha aperto un fascicolo per fare chiarezza sulle origini del Russiagate e stabilire se la raccolta delle informazioni dell’FBI sulla campagna elettorale di Trump sia stata appropriata. Al momento nessuna risposta da parte di Roma che molto presto potrebbe decidere di dare una mano agli Stati Uniti per cercare di chiarire meglio la vicenda.
Russiagate, gli Stati Uniti chiedono aiuti ad altri Paesi
Ma l’Italia non è l’unico Paese interpellato dagli Stati Uniti per capire le origini del Russiagate. Secondo quanto rivelato dal NYT, Trump avrebbe chiesto aiuto anche all’Australia. Le pressioni al premier Morrison sarebbero avvenute nel corso di una conversazione telefonica, la cui trascrizione sarebbe stata limitata ad alcuni consiglieri del presidente americano.
La richiesta d’aiuto all’Australia non è casuale visto che sono stati proprio alcuni funzionari australiano a riferire dell’indagine di Mosca sulla campagna di Donald Trump. Italia e il governo australiano potrebbero presto aiutare la Casa Bianca a ‘screditare’ l’indagine del procuratore generale Robert Mueller.
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