Confermato il sequestro di cellulari e documenti di Savoini: “Audio riproduce accordo illecito per fondi alla Lega”

Confermato il sequestro di cellulari e documenti di Savoini: “Audio riproduce accordo illecito per fondi alla Lega”

Russiagate, la decisione della Cassazione sul ricorso di Savoini. Confermato il sequestro di cellulari e documenti all’ex portavoce di Salvini.

ROMA – Russigate, la decisione sul ricorso di Savoini alla Cassazione. La Corte Suprema ha confermato la sentenza del Riesame e di conseguenza il sequestro di cellulari e documenti all’ex portavoce di Salvini.

Nelle motivazioni il terzo grado ha precisato come “l’audio al Metropol riproduce accordo illecito per fondi alla Lega.

La richiesta del Procuratore generale: “Confermare la decisione del Riesame”

I legali dell’ex portavoce di Matteo Salvini hanno avanzato la richiesta di cancellare il sequestro dei cellulari e dei documenti. Idea diversa, invece, da parte del procuratore generale della Corte Suprema che, durante l’arringa, ha ribadito la necessità di confermare la requisizioni degli oggetti personali dell’uomo vicino al leader della Lega per andare avanti nell’indagine.

La decisione del Riesame

Il ricorso in Cassazione è arrivato dopo la decisione del Tribunale del Riesame. In quel caso i giudici avevano confermato il sequestro di cellulari e documenti per una “cristallizzazione degli accordi criminali”.

Savoini – si leggeva nel testo citato da Repubblica – concordava con Ylia Yakunin l’acquisto da parte di Eni di ingenti quantitativi di prodotti petroliferi. 250mila tonnellate al mese per tre anni, vendute dalla società russa Rosneft, prevedendo che una percentuale del 4% del prezzo pagato da Eni sarebbe stata retrocessa“.

Fonte foto: https://www.facebook.com/lombardiarussia

L’indagine

Il fascicolo, aperto dalla Procura di Roma, si riferisce all’incontro avvenuto al Metropol di Mosca il 18 ottobre 2018 con alcuni esponenti del Cremlino. Insieme a Savoini in Russia erano presenti l’avvocato Gianluca Meranda e il consulente finanziario Francesco Vannucci. I tre hanno discusso di una compravendita di petrolio che, secondo gli inquirenti, avrebbe dovuto nascondere un finanziamento di 65 milioni di dollari alla Lega.

Il sequestro dei cellulari e dei documenti è stato ordinato per individuare eventuale prove che confermerebbero quanto ipotizzato dagli agenti. Anche se fino a questo momento non sembrano esserci particolari riscontri.

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