Ecco il “salario” di uno scrutatore: quanto prende e perché non c’è richiesta

Ecco il “salario” di uno scrutatore: quanto prende e perché non c’è richiesta

Perché gli scrutatori vengono pagati meno del salario minimo e come questo influisce sulla partecipazione elettorale nei comuni italiani.

In molti comuni italiani, la mancanza di scrutatori sta diventando un problema sempre più evidente. Ma perché così poche persone si offrono volontarie per questo ruolo? La risposta è semplice: la retribuzione è troppo bassa. Secondo la circolare n. 34/2024, gli scrutatori e i presidenti di seggio percepiscono compensi che sono drasticamente inferiori rispetto al salario minimo ipotizzato.

Gli scrutatori ricevono circa 110 euro per gestire le operazioni di voto delle elezioni europee, mentre i presidenti di seggio guadagnano 138 euro. Nei cosiddetti “seggi speciali” (come quelli negli ospedali e nelle carceri), la paga scende ulteriormente: 56 euro per gli scrutatori e 82 euro per i presidenti. Sebbene ci siano maggiorazioni nei seggi con elezioni amministrative concomitanti, questi incrementi non sono sufficienti a colmare il divario.

urne elezioni

Calcolo del compenso orario: un quadro sconfortante

Considerando che queste somme devono coprire 3-4 giorni di lavoro intensivo, la retribuzione oraria diventa ancora più sconfortante. Un sabato tipico prevede che il seggio sia preparato dalle 9 del mattino e rimanga aperto fino alle 23. La domenica, invece, il lavoro inizia alle 7 e termina, nella migliore delle ipotesi, alle 23, con ore aggiuntive necessarie per completare lo scrutinio. Facendo un calcolo approssimativo, un presidente di seggio o uno scrutatore lavorano almeno 30 ore, se non di più. Dividendo i compensi per le ore lavorate, si ottiene che un presidente guadagna circa 4,5 euro l’ora, mentre uno scrutatore riceve poco più di 3,5 euro l’ora. Questo calcolo mette in evidenza un problema significativo: il compenso è troppo basso per attrarre abbastanza volontari, soprattutto considerando che molte proposte di legge sul salario minimo fissano un compenso minimo di 9-10 euro lordi all’ora.

Meno del salario minimo: un paradosso

Questi compensi sono ben al di sotto delle soglie che la politica e la magistratura hanno individuato come dignitose per qualsiasi lavoro. Gli scrutatori guadagnano molto meno di quanto stabilito dalla giurisprudenza della Cassazione, che considera violazione dell’articolo 36 della Costituzione italiana i contratti collettivi che prevedono meno di 6-7 euro l’ora. Nonostante il ruolo degli scrutatori non sia un lavoro in senso stretto, esso rappresenta una forma importante di partecipazione democratica. Il valore civico di questo compito dovrebbe essere riconosciuto anche economicamente, per garantire dignità e incentivare la partecipazione.

Adeguare la retribuzione degli scrutatori non è solo una questione di giustizia economica, ma anche di rispetto per coloro che contribuiscono al funzionamento della democrazia. È un riconoscimento dovuto a chi presta servizio in un ruolo così fondamentale per il processo elettorale.