Salone del libro di Torino, il Comune di Torino e la Regione Piemonte presentano un esposto in Procura con l’accusa di Apologia del Fascismo.
Continuano le polemiche intorno al Salone del libro di Torino dopo che il proprietario della casa editrice vicina a CasaPound ha fatto sapere candidamente di essere ideologicamente vicino al fascismo e di essere convinto del fatto che l’antifascismo sia il male dell’Italia.
Salone del libro, il caso Altaforte
Le dichiarazioni del numero uno della casa editrice Altaforte hanno creato un certo imbarazzo al Salone del libro spingendo diverse case editrici a disertare l’incontro.
Il Comune di Torino e la Regione Piemonte hanno presentato un esposto in Procura con l’accusa di apologia del Fascismo
La posizione dell’Altaforte ha costretto anche il sindaco di Torino e il governatore del Piemonte a muoversi per vie legali contro la casa editrice.
Il Comune di Torino e la Regione Piemonte hanno presentato un esposto alla Procura con l’accusa di Apologia al Fascismo da parte del proprietario di Altaforte Polacchi.
Altaforte non lascia il Salone del libro
Nonostante le pressioni da parte delle altre case editrici e di persone che avrebbero dovuto presenziare alla grande manifestazione, Altaforte ha deciso di non lasciare il proprio spazio al Salone del libro di Torino.
L’unica mossa che possa cambiare lo stato attuale delle cose è un provvedimento da parte della magistratura che non avrebbe però il tempo necessario per impedire alla casa editrice di partecipare alla cerimonia di apertura del Salone del libro.
Polacchi, editore di Altaforte, indagato per Apologia di Fascismo
In seguito all’esposto l’editore di Altaforte è stato iscritto nel registro degli indagati per Apoligia di Fascismo per le dichiarazioni a pochi giorni dall’inizio del Salone del libro di Torino.
