Salva vita auto, in UE sarà obbligatorio a partire dal 31 marzo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Guida sicura, il salva-vita eCall diventa obbligatorio

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L’Unione Europea ha approvato il provvedimento che obbligherà tutti i costruttori a dotare i veicoli di serie del sistema salva-vita eCall a partire dal 31 marzo.

Il tema della guida sicura occupa un posto di sempre maggiore rilievo nell’ambito del settore automobilistico. Le case costruttrici, infatti, si impegnano costantemente per aggiornare e implementare i sistemi di assistenza alla guida per rendere l’esperienza al volante il più sicura possibile. Adesso, però, arriva anche l’intervento dell’Unione Europea.

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Salva-vita obbligatorio per i veicoli prodotti in UE

Dal 31 marzo 2018 entrerà in vigore un provvedimento per cui “tutte le automobili di recente fabbricazione ed i veicoli commerciali leggeri immatricolati nell’UE dopo il 31 marzo 2018 devono essere dotati di una tecnologia di chiamata di emergenza eCall con GPS abilitato”.

Si tratta di un dispositivo che, in caso di incidente, fa partire una chiamata al 112, il numero d’emergenza nell’ambito della Comunità Europea. Con l’obiettivo di dimezzare le vittime di incidenti stradali entro il 2020, l’UE rende effettivi i provvedimenti già approvati nel 2015 dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione Europea.

Come funziona il salva-vita eCall

Il sistema eCall – la cui installazione avrà un costo di 100 euro – entra in funzione in caso di incidente o emergenza. Invia in maniera automatica una chiamata georeferenziata al numero d’emergenza 112: alcuni Stati Membri dell’Unione Europe ancora non riconoscono il numero come recapito d’emergenza ma, in virtù del provvedimento, dovranno adeguarsi al più presto possibile.

Sviluppato a partire dal progetto HeERO, il sistema eCall ha riscosso ottimi risultati (presentati a Torino il 10 ottobre 2017), dimostrando di essere in grado di salvare migliaia di vite – fino a 2.500 –  e di far risparmiare addirittura 20 miliardi di spesa sociale. Lo sviluppo del progetto ha visto un sensibile contributo da parte dell’Italia, che ha coinvolto un consorzio di dodici membri, tra cui l’ACI, per migliorare il modello da utilizzare per l’attivazione del servizio in caso di emergenza.

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Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/european_parliament/16668804259

I dubbi sull’utilizzo dei dati

I tempi di intervento in caso di emergenza verranno dimezzati” – spiega Olga Selhnalova, eurodeputata del gruppo S&D e relatrice del provvedimento – “nelle aree rurali e ridotti del 40% in quelle urbane. Così verranno salvate 1500 persone vittime di incidenti stradali“.

La decisione dell’UE potrebbe avere qualche ripercussione sul mercato auto 2018, mentre Angelika Milnar (deputata al Parlamento Europeo tra le fila del Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa) invece, ha espresso i propri dubbi in merito al trattamento dei dati utilizzati per la chiamata d’emergenza eCall: “Una tigre che dorme è pur sempre una tigre e vediamo ogni giorno come vengono trattati i nostri dati. Quando sento dire che in fondo si tratta di un sistema dormiente, per cui in ogni caso si cancella tutto, sento suonare un campanello d’allarme“.

I dati sono protetti dalla legislazione vigente” – sottolinea ancora Olga Selhnalova – “perché se non ci fosse, i dati potrebbero andare ovunque e questo sarebbe illegale. Abbiamo stabilito che i dati saranno utilizzati solamente dai servizi di soccorso”.

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/ficosaofficialpage/12749406175

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/european_parliament/16668804259

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ultimo aggiornamento: 28 Marzo 2018 9:38

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