Lo school shooter Salvador Ramos, che ha fatto una strage di liceali in Texas, è morto. Scopriamo chi era e cosa lo ha portato a uccidere.
Che l’America abbia un problema legato alle armi è palese. Gli school shootings – avvenimenti in cui un ragazzo decide di fare una carneficina, sparando all’impazzata agli studenti di un liceo – sono troppo comuni, rispetto al resto del mondo. Tanto che si fanno addirittura dei drills (esercitazioni) al fine di prepararsi per tali avvenimenti, assolutamente non normali per uno stato democratico come gli Usa. Ebbene, l’ultimo caso è estremamente recente: in un liceo del Texas, la Uvalde High School, un 18enne di nome Salvador Ramos ha ucciso 18 bambini e 3 adulti. Scopriamo chi era e perché ha deciso di commettere questo crimine così brutale.
Le parole del governatore del Texas
Greg Abbott, governatore del Texas, ha commentato l’accaduto, spiegando la dinamica dei fatti. “Ha sparato e ucciso in modo orribile e incomprensibile quattordici studenti e un insegnante”. Il conto delle vittime è poi salito a 21. Stando a quanto dichiarato dal governatore, inoltre, Ramos avrebbe anche ucciso sua nonna prima di entrare a scuola e fare una carneficina. Il ragazzo avrebbe parcheggiato la sua macchina fuori dal liceo, per poi dirigersi dentro il plesso con una pistola, o con un fucile.
Abbott ha anche dichiarato quanto segue, in merito alla vicenda. “Quando i genitori accompagnano i loro figli a scuola, pensano che li prenderanno in braccio alla fine della giornata scolastica. Ci sono famiglie che sono in lutto in questo momento. Lo stato del Texas è in lutto con loro per il fatto che questi genitori non saranno più in grado di prendere in braccio i loro figli”.
La dinamica
Sembra che la carneficina sia avvenuta fuori dalla scuola, in quanto gli insegnanti avrebbero barricato le porte del liceo. Ci sono moltissimi liceali feriti, in seguito alla strage. Molti si trovano in ospedale, la maggior parte in quello di Uvalde. Altri sono andati a San Antonio per ricevere assistenza medica. Ma non sono solo liceali, le persone colpite: anche una donna di 66 anni è in gravissime condizioni.