Torna in campagna elettorale con il suo cavallo di battaglia Matteo Salvini e arriva a Lampedusa.
L’accoglienza sull’isola del leader della Lega non è stata come Salvini si aspettava. Invece di bagni di folla e selfie ha ricevuto molti fischi. “Non c’è nessun problema di ordine pubblico, di sicurezza o di Covid qui. Approfitto di questa occasione per invitare tutti a venire quest’estate a Lampedusa che è una terra stupenda e accogliente” dice il leader del Carroccio aggiustando il tiro.
L’isola sta godendo di un grande flusso di turisti e non vogliono che si veda come l’isola invasa dai migranti. Il molo dove attraccano gli arrivi è molto lontano dalle spiagge dove sono i turisti. Ma Salvini continua ad inveire contro la ministra dell’interno Lamorgese invocando chiaramente di voler tornare al suo posto. “Se al ministero dell’interno c’è qualcuno che non fa il suo dovere possiamo contare 100mila arrivi entro dicembre” continua il leader della Lega.
Il leghista promette il ripristino dei decreti sicurezza
Salvini arriva a Lampedusa con la convinzione di trovare uno scenario apocalittico che gli possa dare spunto per riportarlo lì dove è stato “detronizzato” dalla ministra Lamorgese: al Viminale. La rivincita degli Interni è il motivo per cui il leghista sta spingendo per fare la lista dei ministri prima del voto ma resta il no di Meloni che ribadisce che è qualcosa che si fa dopo, a votazioni fatte.
“Conto che al Viminale ci sia un uomo o una donna della Lega” perché “i decreti sicurezza li abbiamo fatti noi”. Salvini ricorda: “con me al ministero dell’Interno c’erano meno morti, meno sbarchi, meno reati e meno problemi”. Inoltre, Lampedusa “non era il più grande campo profughi d’Europa” poi scagliandosi contro le Ong promette il ripristino dei decreti sicurezza, se dovesse ritornare al Viminale, si intende.