Salvini e Meloni divisi: cosa succede sul terzo mandato di De Luca
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Direttore: Alessandro Plateroti

Il terzo mandato crea lo “strappo” tra Salvini e Meloni? De Luca provoca lo scontro

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

La questione del terzo mandato divide il governo: Matteo Salvini e Giorgia Meloni in scontro sulla ricandidatura di De Luca.

La discussione sul terzo mandato per i governatori regionali, in particolare quello di Vincenzo De Luca in Campania, sta creando tensioni interne al governo italiano. Nonostante le divergenze, il vicepremier Matteo Salvini ha escluso l’ipotesi di un’astensione della Lega in Consiglio dei Ministri ed ha cercato di evitare lo scontro diretto con Giorgia Meloni.

Matteo Salvini
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Le voci nel Carroccio sono chiare: “Dire di no a De Luca non significa smettere di pensare a Zaia”. Un messaggio che lascia intendere che la battaglia per il futuro politico del governatore del Veneto, Luca Zaia, potrebbe essere solo rimandata.

Nonostante le tensioni, fonti di governo sostengono che la linea di Fratelli d’Italia (FdI) non cambierà e che non ci saranno divisioni tra alleati di maggioranza sulla questione del terzo mandato. 

Giorgia Meloni, pur sotto pressione, continuerà a mantenere la sua posizione. L’ampliamento del limite per i governatori regionali si è ripresentato con forza, ma all’interno della Lega si delineano due linee distinte: una giuridica e una politica. 

Il lato legale riguarda la situazione in Campania, dove il governo sta considerando di impugnare l’atto, ma questo non esclude una discussione futura sulla ricandidatura dei governatori leghisti, come Zaia, al termine del loro mandato.

Un equilibrio delicato tra le regioni e le ambizioni politiche

Il dibattito sul terzo mandato si intreccia con le ambizioni politiche dei vari governatori. Zaia, Fedriga e Fontana sono i principali leader leghisti che vorrebbero ricandidarsi, ma Meloni è consapevole della fragilità della sua posizione, con FdI che governa solo tre regioni, mentre la Lega controlla quasi tutto il Nord Italia. 

La divisione tra il Sud e il Nord del paese è evidente, con i leghisti del Nord che sono contrari a un cedimento alla linea meloniana, mentre i leghisti campani si sono opposti fermamente alla norma di De Luca.

Salvini: il gioco delle parti

Nonostante le divergenze interne, Matteo Salvini ha deciso di evitare uno scontro diretto con Giorgia Meloni. Il leader leghista, infatti, non vuole rischiare di far cadere il governo su questa questione, ma sta cercando di rispondere a una richiesta di riscatto politico. 

Il vicepremier ha dichiarato che incassare un no sul caso De Luca non preclude la possibilità di riaprire il discorso per i governatori leghisti in futuro. 

Salvini sa che una rottura potrebbe avere conseguenze devastanti per il partito, soprattutto in un periodo in cui i sondaggi mostrano FdI decisamente più in alto rispetto alla Lega.

Zaia e Centinaio: le parole che sfidano la linea Meloni

L’attacco politico da parte di Luca Zaia e del vicepresidente del Senato Gianmarco Centinaio è evidente. Zaia ha affermato che “la gente dovrebbe poter decidere a chi dare fiducia”, mentre Centinaio ha accusato FdI di voler candidare un proprio rappresentante in Veneto, il che ha alimentato la frizione interna. 

Luca Ciriani, ministro di FdI, ha insistito che il candidato in Veneto spetta a loro, provocando l’orgoglio leghista che, nonostante tutto, mantiene la promessa: se il governo boccerà la norma del terzo mandato per De Luca, la Lega non lo considererà come un “no” per i suoi governatori.

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ultimo aggiornamento: 7 Gennaio 2025 17:40

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