Salvini pensa al futuro di Zaia: dalla Regione Veneto all’Europa.
La politica italiana è sempre un crogiuolo di strategie, alleanze e progetti a lungo termine, soprattutto quando si avvicinano appuntamenti elettorali cruciali come le elezioni europee. In questo contesto, emerge la figura di Luca Zaia, attuale governatore del Veneto, e il suo possibile futuro politico che potrebbe spingersi oltre i confini italiani, fino a Bruxelles.
Il dilemma di Salvini: Zaia in Europa?
Matteo Salvini, leader della Lega, recentemente ha aperto a nuove prospettive per Luca Zaia, delineando un possibile futuro europeo per l’attuale governatore veneto. Parlando a Padova, Salvini ha espresso il suo desiderio che Zaia venga rieletto in Veneto, ma ha anche ammesso di avere un “piano B” qualora ciò non avvenisse.
“Zaia potrebbe fare tutto quello che vuole. Ovviamente lui ama il Veneto…visto che nei prossimi anni molte iniziative passano per l’Europa, diciamo che sarebbe utile un difensore del Veneto in terra d’Europa“, ha affermato Salvini, così come riporta Affaritaliani.it.
Verso una nuova alleanza nel centrodestra
Questa mossa riflette anche il timore per la leadership di Salvini, messa in pericolo da Zaia. La candidatura di Zaia a commissario europeo per l’Italia si inserisce in un più ampio disegno di riallineamento delle forze all’interno del centrodestra italiano.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, mira a conquistare la guida del Veneto nelle elezioni del 2025. Un accordo che preveda Zaia a Bruxelles e Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia al Senato, alla presidenza del Veneto potrebbe rappresentare la soluzione ideale per mantenere l’armonia nel centrodestra.
Come detto Salvini, consapevole delle dinamiche interne al suo partito e del potenziale di Zaia come “rivale” per la leadership, sembra orientato a valorizzare il governatore del Veneto in un contesto europeo, dove le sue competenze e il suo impegno potrebbero brillare su un palcoscenico più ampio.
Questa strategia permetterebbe a Salvini di mantenere una figura di spicco come Zaia all’interno dell’orbita della Lega, ma in un ruolo che lo vedrebbe meno coinvolto nella gestione quotidiana e nelle lotte interne al partito.