Salvini al Viminale? Spunta un accordo “segreto” con la Meloni
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Direttore: Alessandro Plateroti

Salvini al Viminale? Cosa ne pensa Mattarella: spunta accordo “segreto” con la Meloni

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Le dichiarazioni contrastanti sulla guida del Viminale e il ritorno di Salvini. La Lega spinge, ma ci sono frizioni con FdI e Forza Italia: il retroscena di fine anno.

Da giorni circolano dichiarazioni contrastanti da parte di esponenti della Lega sulla possibilità che Matteo Salvini torni a guidare il ministero dell’Interno. Secondo alcune voci interne al partito, infatti, il ritorno di Salvini al Viminale potrebbe essere realistico, visto che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non pone più il veto sulla sua nomina, dopo l’assoluzione nel processo per il caso Open Arms a Palermo.

Matteo Salvini
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Salvini al Viminale? Ecco cosa ne pensa Mattarella

Le dichiarazioni non concordate con l’ufficio stampa della Lega sembrano essere sporadiche, ma sono comunque indicative delle intenzioni del partito, che da tempo spinge per il ritorno del leader al vertice del ministero. 

Un parlamentare leghista di lungo corso ha spiegato: “Non bruciarlo, è una cosa molto seria”. La strategia sarebbe quella di non far esplodere la polemica, ma al contempo ribadire la richiesta di Salvini come possibile nuovo ministro dell’Interno.

Secondo quanto emerso da fonti vicine alla Lega così come riporta AffariItaliani.it, dopo le elezioni politiche del 2022 ci fu un accordo informale tra Giorgia Meloni e i leader del Centrodestra. 

L’intesa prevedeva che Antonio Tajani fosse vicepremier e ministro degli Esteri, mentre Salvini avrebbe dovuto assumere la guida del Viminale. 

Tuttavia, il ritorno di Salvini al ministero dell’Interno fu bloccato dal Quirinale, che all’epoca aveva sollevato un veto legato al processo in corso a Palermo.

La decisione del presidente Mattarella, purtroppo, non ha permesso di rispettare l’accordo e ha visto Salvini essere dirottato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dove il partito si è dovuto adattare. 

Oggi, però, con l’assoluzione di Salvini, le cose potrebbero cambiare. Non esiste più il veto presidenziale, e il leader della Lega sembra pronto a rivendicare il suo ritorno al Viminale.

I freni di Fratelli d’Italia e Forza Italia

Nonostante la Lega stia premendo per il ritorno di Salvini al Viminale, le frizioni con Fratelli d’Italia e Forza Italia sono evidenti. Entrambi i partiti, infatti, sembrano contrari a un cambio di rotta sulla politica di contrasto all’immigrazione, che in questi anni ha visto l’adozione di un approccio più collaborativo con l’Unione Europea.

Con la politica dei centri in Albania e l’intesa con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la Meloni ha intrapreso una strategia più flessibile, lontana dalle rigidità dei Decreti Salvini che caratterizzarono il governo Conte I. 

A questo si aggiunge la necessità di mantenere un rapporto di fiducia con Bruxelles, che vede nei centri di migranti in Albania una strategia più sostenibile e in linea con le politiche europee.

Un 2025 politicamente acceso

L’anno nuovo si preannuncia politico scoppiettante. Con il ritorno di Salvini nel mirino e la spinta della Lega a far valere l’accordo informale del 2022, le frizioni all’interno della maggioranza potrebbero intensificarsi. 

La Meloni dovrà scegliere come bilanciare la sua linea politica con quella del suo alleato, mentre Mattarella potrebbe continuare a preferire un tecnico al Viminale, vista la sua posizione rispetto alla gestione delle politiche migratorie.

Il conflitto interno sulla scelta del nuovo ministro dell’Interno potrebbe trasformarsi in un tema centrale del governo del 2025, con impatti significativi anche sui rapporti all’interno della coalizione di Centrodestra.

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ultimo aggiornamento: 30 Dicembre 2024 18:31

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